sabato 13 ottobre 2018

Frequency: dopo il film la serie del 2016



Non molto tempo fa avevi affrontato il tema del viaggio temporale in Frequency – Il Futuro in Ascolto: hai poi scoperto che, liberamente ispirata al film, è stata prodotta una serie di 13 episodi del 2016 che gli Italiani hanno però potuto godere solo l’anno successivo. 

Occasione troppo ghiotta per mancarla: e difatti l’hai subito colta al volo e senza nemmeno bisogno che qualcuno modifichi il tuo passato. 

E… 


la serie TV ha notevoli differenze rispetto al film essenzialmente di trama. 

Differenze con il film in generale… 

Ambientata stavolta nel 2016, la protagonista è una bella investigatrice di nome Raimy – impersonata dall'affascinante Peyton List che sarà nota ai più per essere Poison Ivy in Gotham – che riesce a connettersi col padre Frank, poliziotto anch'egli, nel 1996. Stavolta non c’è aurora boreale e la causa di queste connessioni in realtà non viene nemmeno spiegata; il plot è molto più intricato e lungo dovendosi svolgere in 13 episodi e contempla più coppie di timelines - ci arrivi tra poco - , più vittime, più contatti padre-figlia 1996-2016, più indagini e sospettati e soprattutto una maggiore analisi delle relazioni familiari e amorose sia dei Sullivan che in generale dei soggetti puntati. Ben fatto da questo punto di vista, non c’è che dire, anche se a volte – ma piuttosto raramente - una vaga impressione di allungare un po’ il brodo te l’ha data salvo poi alleviare il tutto con dei cliffhangers sempre piuttosto intriganti di puntata in puntata. 



…e per i viaggi nel tempo 

A differenza del film che rimane piuttosto vago sul punto, la serie esplica sicuramente meglio la tematica dei viaggi nel tempo e soprattutto piazza quei due concetti/ancore di salvataggio che avevi ipotizzato nel precedente post sul film. 

Viene infatti detto esplicitamente stavolta che quelle che vedi sono diverse coppie concatenate di timelines – ogni volta che qualcosa viene modificato nel passato da Frank si ha una nuova timeline che si accoppia ogni volta con una nuova timeline 2016 - ma in cui i fatti avvengono in contemporanea – per capirci: le ore 9 del ottobre 1996 accadono contemporaneamente alle ore 9 del 9 ottobre 2016 – e pertanto sfasate l’una rispetto all'altra, in ogni momento, di esattamente 20 anni. 

Era l’ipotesi che avevi fatto essenzialmente per poter salvare i concetti di memoria duale e di produzioni immediata di effetti dal 1996 al 2016. Anche qui, infatti, Raimy conserverà i ricordi sia della timeline modificata dalle azioni di Frank – che saranno rappresentati graficamente come sorta di flashback dai contorni sfocati - , sia di quella che da quelle azioni sorge e utilizzerà questa facoltà come autentico mezzo d’indagine; anche qui avverranno passaggi di informazioni e particolari fisici tra le due diverse timeline di una coppia ma, con un tentativo di creare pathos e una giustificazione per determinate scene, si parla pure di “effetto domino” ossia del fatto che la produzione di effetti dal 1996 al 2016 non è automatica ma richiede un po’ di tempo. Stessa cosa dovrebbe valere anche per la memoria duplice. 

In questa maniera si salvano particolari piuttosto difficili come Julia che non riappare nel 2016 subito nonostante il Nightingale Killer sia stato incarcerato nel 1996 oppure il fatto che Raimy paia non sapere che Daniel, nella timeline alternativa creata a seguito della prima azione di Frank, non è il suo fidanzato. Però peccato che in una situazione simile Megan scompaia immediatamente dalla vista di Raimy quando uccisa dal killer nel 1996 e che Raimy, una volta che Julie riappare, non ricordi minimamente di averci parlato mezz'ora prima. Effetto domino che sembra davvero prodursi con tempistiche diverse, insomma. 

A complicare le cose starebbe pure un misterioso ex docente di fisica internato che afferma – cosa mai provata – di parlare col se stesso del futuro – e Raimy, visto che sta facendo una cosa simile, è almeno disposta ad ascoltarlo -: la sua teoria è semplicissima e, devi ammettere, efficace. Gli eventi possono essere visti come un albero in cui ogni ramo è una vittima del killer. Recidere un ramo in quanto si salvi una delle vittime, comporta solamente lo spostamento al ramo successivo – ossia la successiva vittima -: bisogna tagliare il tronco – lo stesso killer -. Ed è proprio quello che Raimy farà, uccidendo sotto gli occhi allibiti di un collega il killer, peraltro in disaccordo con quanto progetta di fare il padre nel 1996 che voleva solo arrestarlo e assicurarlo alla giustizia. Hanno ragione entrambi: da un lato infatti il killer, non ucciso nel 1996, colpisce una vittima allora mancata 20 anni dopo; dall'altro però il suo incarceramento nell'ultima timeline produce la situazione più felice possibile per Raimy - e pazienza invece per il padre di Gordo che ci muore molto male -. 



Il finale 

Si può amare, si può odiare. Tutto sembra perfetto ed invece...all'ultimo appare una figura incappucciata con cane a seguito che dovrebbe essere proprio il killer Robbie, evidentemente scappato alla forbice della giustizia in qualche modo 20 anni prima. 

Un finale che non spiega - volutamente - quale sia la storia svoltasi nell'ultima timeline e lascia allo spettatore tutta una serie di domande tra cui come sia possibile che uno squilibrato non abbia poi ancora attirato l'attenzione della polizia commettendo altri omicidi oppure se, in qualche maniera, abbia forse capito che la voce che sentiva da quella stessa radio che di lì a poco avrebbe distrutto non venisse da qualcuno nel futuro ed abbia perciò deciso di farle una visitina esattamente dopo 20 anni a quella voce per vendicarsi. Si potrebbe persino ipotizzare che pure lui avesse qualche "connessione" a qualche "memoria duplice" ad aiutarlo anche se non si può dire in quale maniera. 

Ad ogni modo, sebbene questo finale misterioso ti piaccia parecchio, la CW, emittente del film, ha deciso di diffondere tramite la sua app la scena finale mai arrivata sul piccolo schermo. La si può trovare qui e aggiunge miele al miele salvando persino Frank che può così riabbracciare la figlia nel 2016. 


In definitiva una buona serie che non sorprenderà forse coloro che hanno già visto il film ma che si farà apprezzare decisamente per un plot un po’ più intricato e un maggiore approfondimento dei personaggi. Peccato davvero che la serie sia stata cancellata dall’emittente CW e che l'ultima speranza sia che l'approdo su Netflix comporti tante visualizzazioni da indurre la piattaforma a finanziare un seguito. Non dovesse accadere, eventualmente farai un viaggetto di un paio di anni indietro nel tempo per poter cambiare le cose e non accetti alcun tipo di protesta se a quel punto qualche altra serie non sia mai esistita. Per i curiosi, qui.

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