sabato 3 febbraio 2018

L'uomo senza sonno: quando la coscienza tormenta




Memento nella costruzione, Fight Club nel concetto e un po' pure Stay - che è però venuto dopo - nel tema. Questo, di primo acchito, quello che ti ha portato alla mente la visione di "L'Uomo senza Sonno" - titolo originale "The Machinist" - , film del 2004 di Brad Anderson della durata di circa 90 minuti. E con una straordinaria interpretazione di Christian Bale - uno che poi, per dirne una, sarà anche Batman - la cui preparazione parte da lontano. 

Prendere i pop corn, qui ce n'è parecchio da scrivere. 



La Trama in maniera semplice....

Trevor Reznik è un operaio della National, azienda siderurgica; gioviale ed aperto con i colleghi, ultimamente è diventato molto schivo e riservato. In apertura di film lo si vede tentare di buttare a mare un tappeto nel quale è avvolto un cadavere; un faro lo illumina ed una voce di uomo gli domanda "chi è"? Da quel momento in poi Trevor scava nella sua memoria e cerca di capire perché da quasi un anno non riesce a prendere sonno. Una strana figura maschile - grosso, con gli occhiali da sole, vestito con una giacca di pelle nera e che risponde al nome Ivan - sembra ossessionarlo, anche sul posto di lavoro dove Trevor si rende causa di un incidente ad un collega. Anche la relazione abituale con la prostituta Stewe sembra sfuggirgli di mano, perché secondo lui sono tutti d’accordo, sono tutti complici di un complotto che lo vuole far impazzire. Ogni giorno però, Trevor si rifugia e si rilassa in un bar dell’aeroporto dove ad ascoltarlo c’è sempre la solita barista Maria. Un giorno Trevor riesce anche ad uscire con lei, accompagnando il di lei figlio, Nicholas, al luna park; il piccolo purtroppo è colto da un attacco epilettico all’uscita del tunnel dell’orrore. Tutto va storto nella vita di Trevor e tutto contribuisce a non farlo dormire e lo riduce ad un mucchio d’ossa. Trevor è esausto, distrutto e consumato. È nervoso, ma quando si accorge che nel tappeto che stava srotolando non c’è niente capisce che non può più nascondere il rimorso che non lo fa dormire da un anno.

Non ci vai proprio per il sottile - che già Trevor lo è fin troppo - e spoileri ancora di più. Trevor è un criminale: ha investito un bambino involontariamente - Nicholas - e non si è fermato a prestargli soccorso. La sua coscienza - rappresenta da Ivan, su cui si può però discutere -, nell'anno successivo, ha continuato a tormentarlo impedendogli di dormire, emaciandolo fisicamente e rendendolo asociale e, alla fine, schizofrenico. Ma gli ha offerto anche almeno tre occasioni per comprendere l'accaduto e per prendere la "Via per la Salvezza": proprio nel finale, quando il tappeto si srotola e dentro non c'è nessuno, Trevor realizza di aver cercato di mascherare il suo senso di colpa ed addossarlo a qualcun altro, a un altro sé che ha creato con la sua mente. Decide perciò di prendere stavolta la via giusta: si costituisce alla polizia e, una volta entrato in cella, finalmente riesce a dormire. 


...e la trama in maniera complicata

Come hai detto, questo film ha molto di Memento nel montaggio delle scene ma moltissimo pure di Stay nella marea di indizi che il regista, con tanta cautela e astuzia, ripone all'interno dell'evolversi della vicenda; indizi che non si possono cogliere probabilmente alla prima visione e che acquistano significato solo dopo che si conosce dove la storia va a parare. Ne citi alcuni, senza alcuna pretesa di esaustività e senza rispettare alcun ordine particolare. 

- la torcia che Trevor utilizza quando salta la corrente in casa sua, la stessa che nella scena iniziale e poi in quella finale Ivan gli spara sulla faccia. 
- Trevor che dice a Stewe a letto che "anche lui non dorme mai" riferendosi a Ivan. Stewe prende una telefonata dal suo ex fidanzato che è un "fottuto psicolabile", stessa identica frase che dirà a Trevor quando lo caccerà dalla propria casa. 
- l'accendino, quello stesso strumento che determinò la distrazione di Trevor nell'incidente in cui investì il povero Nicholas. 
- la casa di Marie in cui Trevor viene invitato. Mentre va a prendere il bicchiere di vino, Trevor si blocca un attimo all'inizio del corridoio e guarda una porta abbastanza familiare...ma certo, è casa sua. 
- la foto al Luna Park, quando Trevor si blocca prima di scattare. Il fatto sta accadendo nella mente del protagonista che, con ogni probabilità, in quel momento è a casa a guardare la foto che lo ritraeva con la madre esattamente in quello stesso luogo. 
- la giostra Route 66, secondo te la scena più evocativa dell'intero film. Sotto gli occhi ignari dello spettatore scorre la spiegazione di tutta la vicenda; un viaggio senza dover pagare il biglietto nella psiche di Trevor che, con vari simboli, ripercorre tutte le tappe e, nonostante un tentativo, sceglie alla fine la Via per l'Inferno anzichè quella verso la Salvezza. All'uscita il piccolo Nicholas accusa un attacco epilettico - simbolo della sua morte - e subito Trevor cerca di giustificarsi dicendo che non ha fatto nulla - così come sta facendo da tutto il film - ; Maria, creazione della sua mente, lo giustifica a sua volta. Il particolare che può sfuggire è lo sfondo delle inquadrature: all'inizio sono le montagne russe, ma quando la camera si sposta una seconda volta verso Marie, si vede quella stessa torre presente nel luogo dell'incidente dell'anno prima che aveva determinato la morte di Nicholas. 
- i post-it che, si scopre solo poi, lo stesso Trevor si lascia con gioco dell'impiccato e la cui soluzione non è "mother" "tucker" o "miller" come erroneamente creduto ma "killer" come Trevor realizzerà soltanto verso la fine del film.
- L'orologio che continua a tornare sempre all' 1:30 che potrebbe essere decisamente l'ora dell'incidente mortale per Nicholas che stava uscendo da scuola. Per altra interpretazione si veda sotto. 
- i pesci morti nel frigo e il colare del sangue. C'è una foto in cui si vede il protagonista che va a pesca col collega grasso e occhialuto; Trevor vi vede Ivan ma quel pesce è la conferma che è lui l'uomo nella foto come visto da Stewe. Il sangue che cola sta ovviamente a rappresentare in maniera alquanto sinistra quello del povero Nicholas. 
- l'adesivo dietro l'auto che si vede quando Trevor si fa investire volontariamente dal maggiolone al fine di poter sporgere denuncia contro Ivan e che recita "I'd rather be fishing"ossia "Preferirei andare a pescare". Non occorrono spiegazioni, posto che sembra facile capire che pescare è esattamente quello che la mattina prima dell'incidente Trevor aveva fatto in compagnia di un collega. 
- il mancato sonno per un anno, cosa impossibile fisicamente. Lo spettatore comincia così a realizzare, passo dopo passo, come fosse più probabile che Trevor dormisse ma non fosse in grado di distinguere tra quel momento e quello in cui era sveglio. Non è un caso che Ivan tenda ad apparire ogni volta che Trevor sta per prendere sonno. Trevor si addormentava ed "immaginava" cose non reali: Ivan e tutti gli altri personaggi che si sarebbe portati a credere fossero reali al 100% (Marie, Nicholas, Ivan ecc..) in realtà sono tutte creazioni della sua mente ormai schizzata, probabilmente "fantasmi" di un passato che non è in grado di ricostruire. Il protagonista è convinto di non dormire da un anno, ma dorme eccome. Dorme e sogna. E non riesce più a distinguere il sogno dalla realtà.

Per il riferimento più ghiotto procedi con capitoletto a parte. 



Il riferimento a Dovstoyevsky

Ce ne sono in realtà numerosi ma quello più esplicito è senz'altro il libro "L'Idiota" che Trevor posa sul comodino in una scena. In breve esso parla di un principe uscito da un manicomio dove era stato trattato per epilessia - stessa malattia del piccolo Nicholas - e deficienze mentali - come il protagonista Trevor -. Ama due donne: una per compassione - Stewe - e una in maniera romantica - Maria -. Alla fine però si comporta in maniera troppo retta ed onesta e perde entrambe, concludendo che l'unico posto adatto per un uomo così poco smaliziato e così poco capace di relazionarsi in società è proprio il manicomio - e Trevor troverà sollievo proprio solo quando si allontanerà dalla società costituendosi e quindi finendo in prigione -. In più perde entrambe le donne e crede, anzi, che Ivan le ami al suo posto; Ivan è infatti la sua versione priva di qualsiasi senso di colpa e di alcuna intenzione nobile e quindi non è "troppo buono" per loro. Un suo alter ego da lui stesso creato utilizzando i dati del giorno dell'incidente - infatti è vestito come il Trevor di allora e guida la sua auto - che potrebbe essere visto sia come la sua parte malvagia, quella a cui lui ha addossato una colpa che non è in grado di sopportare , sia invece come la sua coscienza che lo morde continuamente fino a consentirgli, alla fine, di arrivare alla decisione giusta. 


Teorie fantasiose...


Ne hai lette alcune ma la migliore è senz'altro quella in lingua inglese che hai trovato qui.  La traduci per in non Albionico-parlanti. 

"Trevor sarebbe morto dall'inizio dopo aver ucciso Nicholas a seguito di incidente con altra auto subito dopo l'uscita dal tunnel, nella scena in cui alla fine del film vede una luce abbagliante. In una scena precedente stava inseguendo Ivan attraverso quel tunnel ed in quel caso schiva di poco un auto che stava venendo nella direzione opposta; tuttavia la sua auto si ferma sul ciglio della strada e quello sarebbe il luogo in cui ha trovato la morte. Ed è possibile anche individuare il tempo: in altra scena vede gli orologi rimanere sempre fermi alla stessa ora, le 13.30. Trevor sarebbe intrappolato in quel preciso istante, quello in cui la sua fiammante auto rossa sarebbe stata "totalmente distrutta" secondo il rapporto della polizia.
Varie prove
- si incontra con Nicholas che è già morto e il suo stesso aspetto cadaverico indicherebbe proprio che in realtà è già morto;
- la giostra Route 666, in cui va assieme a Nicholas, mostra la psiche di Trevor ed è una sorta di riassunto simbolico di tutta la vicenda. Si possono infatti notare in successione:
1) una cameriera che lava i piatti che indica come Trevor andasse nello stesso cafè continuamente;
2) un indiano che tiene una mano staccata. Trevor che costa un braccio a Miller;
3) Una donna vestita di nero che piange su una tomba. Maria che piange la morte del figlio;
4) Un impiccato con un segno che dice "Colpevole" vicino. Trevor, colpevole per aver ucciso Nicholas;
5) Donna di malaffare in un Motel. Stewe;
6) Un poliziotto che regge un cartello con la scritta di fermarsi per uscita bambini da scuola e un bambino che appare sulla strada poco dopo. Di nuovo la scena dell'incidente;
7) Un'auto distrutta con un corpo lì vicino. L'incidente di Trevor e il suo cadavere;
8) Un bivio - ce ne saranno almeno 3 nel film - con una "Strada per la salvezza" e una "Strada per l'Inferno": nonostante Trevor cerchi di andare verso la prima, la carrozza svolta verso la seconda.
- l'anello nell'auto di Trevor che dice proprio "Route 66";
- le sofferenze "infernali" di Trevor: insonnia, mal di stomaco, dimagrimento e consunzione, Ivan stesso;
- il finale. Stavolta, per la prima volta, Trevor sceglie la strada a destra, la "Via per la Salvezza". Nelle precedenti occasioni - le fognature e il parco divertimenti - aveva scelto la via a sinistra, quella di continuare ad ignorare la sua colpa e, in quei casi, sempre vi erano delle brevi inquadratura ad Ivan. Sintomatico invece che in questa occasione lo stesso Ivan lo accompagni al distretto di polizia e che poi, una volta arrivati, scompaia definitivamente, avendo, forse, assolto il suo compito. Trevor viene messo in prigione e lì, finalmente, riesce a dormire. Come a dire, per la prima volta, ha imboccato la via giusta e si è diretto dal Purgatorio - altra tesi interessante - in cui stava in Paradiso anzichè all'Inferno. 

...e particolari che non ti spieghi 

In realtà, di quelli che ricordi, solo uno: Ivan che mostra a Trevor la sua mano, con qualche dito di meno sostituito dall'alluce. La scena accade subito l'incidente che costa un braccio a Miller ma proprio questa simbologia, al di là della disturbante immagine, non l'hai colta e non ti convincono le tesi di chi afferma che semplicemente sarebbe una indicazione dalla natura malvagia e deformata di Ivan come creazione distorta di Trevor. Al massimo la puoi vedere come l'ennesimo tentativo di autogiustificazione di Trevor che, per bocca del suo alter ego, vuole sminuire la rilevanza dell'incidente. 

Un monumentale Bale

Non solo a livello di interpretazione - pazzesca, struggente, potente - ma proprio a livello di preparazione e dedizione, tali che non potevi esimerti dal citarlo. 

Christian Bale per entrare alla perfezione in questa parte avrebbe affrontato una dieta ferrea - e pericolosa - consistente nel cibarsi solo di un caffè e di una mela - o una scatoletta di tonno - al giorno fino a pesare soli 54 kg. E voleva pure arrivare a 45 ma per fortuna i medici gliel'hanno impedito. 

Se questo non bastasse, la scene delle fognature lo ha visto per davvero correre attraverso liquame escrementizio umano e avrebbe persino rifiutato di vestire qualsiasi stivale di gomma o affini. 

Se non è da citare questo esempio di pura dedizione, fate voi.

 

Conclusioni

Un bel film per davvero. Indigesto, come giusto che sia, a chi non voglia spremersi troppo le meningi e, dal lato opposto, talmente esuberante nella simbologia da far correre il rischio di andare in "overthinking", ossia di dare interpretazioni che vadano ben oltre quello che in realtà c'è. Consigliata la visione almeno un paio di volte per apprezzarlo a pieno; senza alcun bivio la direzione è questa

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