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sabato 26 novembre 2016

Transcendence: i rischi di un’intelligenza artificiale troppo umana



Transcendence è un film del 2014 diretto da Wally Pfister con un buon cast di attori tra cui Johnny Depp, genericamente qualificabile come Thriller Fantascientifico. In circa due ore, lo spettatore verrà coinvolto nella storia di Will Caster, scienziato alla ricerca della creazione dell’Intelligenza Artificiale che più si potesse avvicinare a quella umana e alfine sperimentatore della sua stessa visione. 

L'oggetto della ricerca, l'esperimento...

Il film dedica cosi’ una buona mezz'ora iniziale a stabilire l'oggetto della ricerca del pool di studiosi di cui fanno parte oltre al protagonista anche la moglie Evelyn, il Dottor Max Waters e il ricercatore Joseph: sulla base degli studi pubblicati da altro luminare - il Dr. Tomas Casey - , creare una macchina che sia in grado di riprodurre l'intelligenza umana connotata non solo da facoltà intellettive in senso proprio ma anche da coscienza di sè ed emozioni

Fino al momento da cui parte la pellicola Caster è riuscito a creare il PINN, una rete neurale fisicamente indipendente fisicamente composta di una serie di supercomputer che occupano lo spazio di un'intera stanza. Tuttavia il Dr. Casey aveva fatto un passo ulteriore; era riuscito a downlodare l'intero cervello di una scimmia creandone un duplicato su altro supporto: in altre parole ne aveva trasferito la "mente". 

I forti rischi connessi a questo tipo di operazione era però risultati chiari: in particolare la sua studentessa ed aiutante Brie aveva visto come l'essere cosi creato "non dormiva mai, non mangiava solo urlava di spegnerlo". 

L'occasione per ritentare l'esperimento viene dal fatto che Caster, durante una conferenza pubblica, viene colpito da un proiettile di polonio scagliando dai membri del RIFT - gruppo rivoluzionario fondato dalla stessa Brie - che gli lascia solo 4 settimane di vita: la moglie Evelyn, non volendo perderlo, decidere di downlodarne la mente.

...e i risultati 

Nonostante lo scetticismo generale, l'esperimento sembra riuscire. Il nuovo Caster però manifesta delle richieste che paiono decisamente eccessive a Max, laddove Evelyn, in evidente preda all'amore, decide di soddisfarle. 

Quello che ne sortisce è un'intelligenza che, una volta connessa alla rete, mira a soddisfare il proprio istinto di "crescere, progredire, diffondersi" ed in rapida successione acquisisce soldi puntando nei mercati azionari, costruisce una sua base ed presso un villaggio in rovina - Brightwood - che migliora fino a renderla una specie di bunker sotterraneo che lo possa rifornire sia di elettricità che di potenza di calcolo arrivando a creare processori quantistici, crea una comunità di adepti che organizza anche militarmente ed alfine decide, forse causa l'amore per la moglie, di autodistruggersi provocando però un black out su scala mondiale. Non il miglior compagno di giochi, insomma. 

Il veicolo di tutto sta nella nanotecnologia capace tra le altre cose di collegare tutte le menti in una rete unica in maniera da far si che questa intelligenza possa manifestarsi in uno qualunque dei suoi adepti pur dando loro la possibilità di conservare la loro individualità, di guarire sia esseri animati - dalle ferite oppure di ridonare la vista ai ciechi - rigenerandone i tessuti sia di ripristinare cose inanimate, persino di leggere "i pensieri" dei soggetti non legati alla rete cogliendone gli impulsi elettrici - cosa che farà parecchio imbestialire Evelyn che vedrà i suoi più intimi pensieri completamente sviscerati dal marito. Infine di ricreare fisicamente il corpo dello stesso Caster. 

Idee ed altri film

Il film appare ammiccare a davvero molti concetti visti altrove, la cui proposizione non può non ricordare altre opere allo spettatore. 

L'idea del "tutti connessi in rete" creando una comunità ove i singoli partecipano di una mente collettiva non può davvero non ricordare i Borg di Star Trek, con la differenza che qui i soggetti collegati sono comunque in grado di prendere anche delle decisioni autonome. 

D'altro canto l'altro pezzo forte della fisica del film, la nanotecnologia, porta alla mente la materia oscura di cui sono composti gli Ajin della serie omonima, sia per la rigenerazione dei tessuti che rende potenzialmente l'essere umano immortale, sia proprio a livello visivo, con quel fluttuare di particelle nere. Con un paio di differenze. 

La prima sta nel fatto che qui si aggiunge un ulteriore passo: è possibile ri dowlodare l'intera coscienza del soggetto nel supporto fisico costituito dal corpo originario, cioè, in altri termini, ricreare completamente il soggetto originario. In Ajin la "resurrezione" era puramente a livello fisico e nulla toglieva che il soggetto potesse aver della caratteristiche caratteriali diverse. 

La seconda sta nell'efficacia della nanotecnologia anche su oggetti inanimati. 



Il Cast, tanti volti noti

Se la star del film è senz'altro Johnny Depp - che sciorina una grande interpretazione - , numerosi sono i volti noti che si presentano. 

A cominciare da Paul Bettany che ricordi decisamente come amico immaginario del protagonista in "A Beatiful Mind" oppure anche in "Legion"; per continuare con Kate Mara, splendida Hayden di "American Horror Story"

Un cast efficace pur senza nomi altisonanti.

Action e conclusioni

Se la parte principale del film è tutta votata alla ricerca e alla progressiva conoscenza delle capacità della nuova intelligenza artificiale non mancano delle parti action con sparatorie ed esplosioni varie. Chiaramente restano in misura minoritaria e di breve durata giacchè non è la componente thrillet il pregio principale della pellicola. 

Nè mancano alcune inquadrature particolarmente suggestive sui paesaggi che sono davvero in grado di rendere il sentimento del momento specifico in cui vengono proiettate. Cosi' un semplice primo piano sulle foglie morenti di un albero in inverno possono ben anticipare e settare il mood - cioè predisporre lo spettatore all'emozione che si vuole comunicare - per la successiva inquadratura del protagonista sul letto di morte; alla stessa maniera la vista della miriade di schermate elettroniche ben comunica la situazione di estrema frenesia poi mostrata grazie al lavoro dei vari adepti. 


In definitiva un film che vale le due ore necessarie alla visione, a patto che si accetti che "non li combatteremo, li trascenderemo".

sabato 19 novembre 2016

Snowpiercer: ecco perchè guardarlo



Snowpiercer è un film del 2013 di produzione americana- coreana, diretto da Bong Joon-Ho e capace di incassare qualcosa come 86 milioni di dollari nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. 

Alla base del grande successo sta però un piccolo segreto. La storia originale di deve infatti ai due fumettisti francesi Sean Marc Rochette e Benjamin Legrand che pubblicarono quasi in sordina la loro opera dal titolo "Le Transperceneige" nel 1985. Bong ne acquistò i diritti nel 2005 e ci mise quasi 8 anni per poter arrivare alla trasposizione cinematografica la quale, a detta dello stesso autore, non è al 100% fedele. 

Molteplici le ragioni per guardare questa piccola perla, le principali dopo la pausa. 

venerdì 4 novembre 2016

Breaking News: ancora RE7 e forse Attack On Titan



Stavolta si cambia decisamente e si parla di...Resident Evil tanto per cominciare. 

Se nella puntata precedente avevi fatto un riassunto dei trailer dall'1 al 6, la CAPCOM sembra proprio non volersi fermare nella sua opera di incuriosimento - che manco sai se è una parola italiana ma, dai, si capisce - dei possibili acquirenti del gioco: ecco cosi' altri due brevi filmati dedicati rispettivamente al close up di una scatola - il n. 7 intitolato proprio "A closer Look" cioè "Uno sguardo da più vicino" - e di alcuni oggetti/enigmi - il n. 8 intitolato "Imagination" cioè "Immaginazione". 

Non è che hai moltissimo da dire in realtà. Nel primo si confermano le dinamiche che permettono di esaminare da vicino un oggetto, di ruotarlo in varie direzioni (in 3D praticamente) e si chiude proprio nel momento in cui il giocatore ha trovato la maniera di aprire quella maledetta scatola senza fra vedere cosa vi sia all'interno. Un po' poco per un cliffhanger, ci puoi convivere.

 

Nel secondo ha catturato la tua attenzione innanzitutto l'animazione dell'apertura della porta - e tutti i giocatori delle vecchie installazioni sanno bene quanto quel trucchetto dell'apertura delle porte per evitare i caricamenti fosse in grado di generare un'ansia infinita divenendo cosi una delle trovate più geniali dell'intero gioco - e poi naturalmente l'enigma, consistente nell'avvicendarsi di vari oggetti che, presumibilmente, dovranno essere disposti nella giusta collocazione o nel giusto ordine. Sullo sfondo un quadro ritraente un ragno e in primo piano una scheda elettronica, una bambolina di paglia impiccata vagamente ricordante un leoncino - o comunque un quadrupede - , un coltello e un palloncino color giallo: non hai la più pallida idea. Molto accattivanti e ben rese anche le ombre che danno un tocco di maggiore ansia all'atmosfera complessiva. 



E adesso passi a qualcosa che di solito non fai approfittando del fatto che questo appuntamento è un po' in anticipo rispetto alla tradizionale uscita: vai di spoiler di Attack on Titan, capitolo 87 che dovrebbe uscire tra un 4-5 giorni massimi. Ecco hai trovato un paio di immagini di cui posti il link 



La prima cosa che viene in mente al mondo Internettiano è che gli Elodiani - con Grisha in primo piano - siano stati iniettati e poi scaraventati giù dal muro: lo confermerebbe l'altra scan che mostra un titano stupido - che per quasi tutti è il Titano Sorridente che altri non sarebbe che Dina Fritz - proprio mentre sembra cadere. Quello che ti ha abbastanza incuriosito è che nella prima scan gli Eldiani sono rivolti verso un terreno solido sottostante, mentre l'acqua - il mare - si trova in direzione opposta. Sapendo che Paradi Island dove sarebbero stati condannati a vagare è un'isola... qualcosa non ti torna ancora. 


E per ora sei a posto, sperando di non trovarti a vagare come gli Elodiani.

mercoledì 2 novembre 2016

Wing Commander: salti spaziali e nemici felini



Quando ti sei scaricato Wing Commander, film del 1999 per la regia di Chris Roberts, hai atteso davvero parecchio per vedertelo. Brutte esperienze, dovresti dire: avevi consapevolmente visionato una serie di film tratti da videogiochi - alcuni dei quali trovabili qui, scorrere le pagine, grazie - che poi erano finiti nel tuo primo blog, segno evidente del fatto che molto si avvicinavano a dei trashoni di massimo livello. Ma non avevi considerato che il film in questione è stato prodotto da una casetta chiamata 20th Century Fox - no, davvero, non metti link chè non credi che qualcuno non la conosca - : questo per dire che in realtà si tratta di un'opera piuttosto ben fatta e quindi ecco che finisce nel tuo secondo e "quasi serio" blog. 

Premessa necessaria sarà che tu non conosci ma manco di striscio il videogioco in questione quindi hai proceduto alla visione senza pregiudizi di sorta. Ebbene? Ti è piaciuto.