Wow. Con questa semplice parola puoi esprimere le tue sensazioni al termine della visione di "Predestination", film australiano del lontano 2014 ma colpevolmente arrivato nelle sale del Belpaese soltanto ad inizio 2017. Scritto e diretto dai fratelli Spierig - due tizi di cui si ricordano un paio di titoli in 10 anni -, e largamente ispirato alla storia breve "All Of You Zombies" - in italiano arrivata come " Tutti i miei fantasmi - del 1959 di Robert A. Heinlein, porta circa 1 ora e 40 minuti di sano intrattenimento cui unisce un bel esercizio celebrale.
Citi subito i tre attori protagonisti. Ethan Hawk e Noah Taylor interpretano alla perfezione i loro rispettivi personaggi; l'australianissima Sarah Snook ne impersona persino due ed in entrambi i casi in maniera superlativa.
E citi pure subito quelle che sono le principali letture oltre la fantascienza: dramma psicologico in cui si leggono l'impotenza umana di fronte al destino, l'ineluttabilità di chi realizza progressivamente - e lo spettatore con lui - che tutto è già scritto, la sofferenza nel conoscere progressivamente se stessi e nel cercare in qualche maniera un equilibrio tra le proprie diverse componenti, così diverse ma tutte reclamanti la loro parte. Per molti non si tratta nemmeno di un film di fantascienza: sarebbe soltanto - e la lettura non è necessariamente peregrina - un viaggio nella psiche umana di un unico soggetto, una rappresentazione di quanto si possa essere diversi ma sempre uguali a se stessi allo stesso tempo.
E adesso il piatto forte: come si svolge la componente fantascientifica del film? Ha senso? Ci sono dubbi, domande, contestazioni? Hai voglia.
Avviso e compendio allo stesso tempo: il post può essere compreso solo da chi il film l'ha già visto. Se non l'avete ancora fatto, provvedete. Non si tratta di una recensione del film in via generale ma soltanto di speculazione su una delle sue componenti.