sabato 4 febbraio 2017

Resident Evil 7: ben fatto CAPCOM



Ok, dopo i due post precedenti sulla trama e sul gameplay, è tempo di valutazioni finali

Che sono riassunte nel titolo del post: ben fatto

Prima di arrivare a questo, però, vuoi giusto aggiungere qualche altra considerazione e poi...si vola via in elicottero. 


Quello che CAPCOM ha fatto è in sostanza mixare le ultime tendenze del panorama videoludico horror - quello che ha in OUTLAST il proprio alfiere - con la tradizione del brand più longevo e forse più amato - assieme a Silent Hill - del genere. 

Il risultato è un atmosfera fortemente immersiva - le locazioni, la prima persona, i personaggi, l'eventuale VR - che soddisfa sia i giovincelli - quelli per cui la grafica è tutto: e qui c'è di che essere contenti - che i nostalgici - con quelle porte che mascheravano i caricamenti e che ancora in questo capitolo vengono mostrate aprirsi con una lentezza che già di per sè da i brividi -.

Riuscendo a ridare quella impressione di qualcosa di incombente a breve - che poi invece non è cosi ma tant'è - grazie ai personaggi non giocabili in costante caccia e dando al giocatore la classica possibilità di scegliere tra la fuga - che qui diventa proprio stealth vero e proprio: il nemico proprio non ti vede anzichè vederti ma essere dribblato - e la lotta acerrima. Confortando il tutto con un comparto sonoro di rara efficacia sino al punto di far sentire il giocatore esattamente in quel luogo; dando la possibilità di distinguere, grazie al suono spaziale, la distanza della minaccia e di agire di conseguenza. Spaventoso tecnicamente cosi' come lo è visivamente



Perchè da OUTLAST mutua la presenza di alcuni screamers che non possono non far sobbalzare sulla sedia: niente brevi scene in CG però - che davano comunque al giocatore pochi secondi per capire che fare - chè qui è tutto immediato e immediata deve essere la reazione: è un gioco per chi sa mantenere il sangue più freddo della stazione in Antartide dove vanno a finire i nostri eroi in RE2. 

Ed è pure un gioco per stomaci fortissimi. Gore, splatter, macabro: cacciaviti infilzati nel polso della mano, avambracci asportati con motosega e poi riattaccati, teste tagliate a metà da sapienti colpi di badile, penetrazione nel cervello di cadaveri, unghie dolcemente cavate con tenaglie; sono solo parte di un'atmosfera da brividi continua e costante. Fa paura quando vi sono scene cruente e fa paura quando c'è silenzio: fa paura sempre, cosa che si voleva fortemente. 

Confortato dalla più moderna grafica possibile grazie ad un motore di ricerca proprio - il RE Engine - , caratterizzato dall'uso più avanzato possibile del suono spaziale, arricchito da una trama non memorabile ma innegabilmente stuzzicante il giusto, nobilitato da numerosi riferimenti ai grandi antenati: RE 7 per tutte queste ragioni si candida, in un anno che si preannuncia scoppiettante, ad essere il titolo del 2017 e se cosi' non fosse, quello che ha ridato vita ad un franchise che si era un attimino arenato a seguito delle svolte epocali del capitoli dal 4 in poi. 


A maggior ragione in quanto l'esperienza non finisce qui: mentre scrivi - 31 Gennaio, eh - sono appena usciti una serie di contenuti extra - veri e propri DLC, cioè estensioni - chiamati "Banned Footage Vol. 1" e "Banned Footage Vol. 2" che permettono di giocare altre videocassette con chiarimenti sulla trama. E l'attesa è fortissima anche per "Not A Hero", vera estensione annunciata per la Primavera 2017. 


E concludi come hai cominciato: ben fatto CAPCOM.

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