sabato 20 gennaio 2018

Black Mirror stagione 3: siamo sempre tutti qui per lo show informatico



Ti sei sciroppato in rapida velocità la prima stagione e la seconda stagione: già che c'eri ti sei riportato al passo vedendo pure la terza.

Non è facile trovare qualcosa da scrivere che tu non abbia già messo nero su bianco; tuttavia due parole trovi la maniera e ritieni di doverle spendere perchè, al di là delle cose solite, la serie ha il forte merito di riuscire ad avere dei plot null'affatto scontati e mai ripetitivi. Più che altro, dopo tre stagioni, puoi farti un'idea complessiva e proprio di questa qui scrivi. 


La struttura degli episodi

Come prima differenza e sicuro indice di gradimento presso il pubblico, tutti gli episodi della Terza Stagione prolungano la loro durata a circa un'ora, laddove nelle precedenti stagioni solo un episodio - di solito il conclusivo - lo faceva. 

La struttura è sempre la stessa e si muove sostanzialmente secondo il seguente schema: introduzione del contesto - sociale o politico che sia - e degli usi e costumi ormai fortemente indirizzati verso uso massivo e massivamente - se non univocamente - accettato di tecnologia informatica specifica; introduzione del protagonista che cerca di trarne il meglio per se stesso - episodi 1, 2, 3, 4 - o per la comunità - episodi 5 e 6 -; progressiva scoperta delle insidie e dei pericoli insiti nella tecnologia da parte del protagonista prima all'oscuro e inizio dei dubbi di coscienza; discesa verso il finale mai felice in cui il soggetto può scegliere od essere costretto a tacitare la sua coscienza e conformarsi o pagare con l'esclusione, la galera, la vita. 

Sembra facile eh? Null'affatto. 

Le tematiche e i contesti

La tematica cardine l'hai detta: tecnologia informatica come facilitante la vita ma con pericoli insiti. In questo "principio generale" si innesta però la sempre geniale introduzione del mezzo specifico e si vanno a toccare contesti diversi che possono riguardare la semplice sfera del privato, quella del sociale, fino ad arrivare al militare e alla ragion di stato. Si possono seguire le disavventure di semplici giovani che smanettano troppo nel loro computer - episodio 3 - o, in cerca di soldi, si prestano a fare da cavie per iper-realistici strumenti innovativi dell'industria videoludica - episodio 2 -; di adulti che cercano l'affermazione sociale con le stelline in un social diventato il sistema di valutazione uniformemente accettato della persona - episodio 1 -; di anziane che usufruiscono della potenziale vita eterna rinunciando a quella reale per divenire parte del mondo virtuale di un complesso supercomputer modellato sugli anni '80, '90 e 2000 - episodio 4 -; fino ad arrivare a vere e proprie investigazione statali in un Inghilterra in cui le api sono sparite e sostituite da robot simili - episodio 6 - o a maschere utilizzate per una pulizia razziale basata sul concetto di DNA inferiore durante una guerra - episodio 5 -. 

I contesti creati sono, sia pure il denominatore delle storie sia lo stesso, sempre nuovi e interessanti potendo variare dalla nostra realtà ad una utopistica o futuristica e potendo scandagliare la sfera del privato come estendersi all'intero ordine politico mondiale. E i particolari introdotti sono sempre frizzanti e sensati. 


Gli spunti di riflessione

Nasce come sorta di denuncia della tecnologia informatica Black Mirror; e tale rimane anche in questa stagione. Però - ed è questo il punto rilevante - ci ricollega tutta una serie di riflessioni su temi scottanti e moderni; se il protagonista sceglie sulla base della situazione in cui si trova, lo spettatore ha sempre la possibilità di compatirlo e comprenderlo o biasimarlo e maledirlo. 

In questa stagione vediamo riflessioni sull'eutanasia, sull'amore lesbico - episodio 4 -, sulla scelta tra conformismo e ribellione - episodi 1 e 5 -, sulla sicurezza informatica e la possibilità di rovinare le vite di persone con semplici invii di sms da uno smartphone - episodio 3 - , sull'elezione di una razza per motivi genetici - episodio 5 - , sulla necessità di preservazione dell'ambiente vivibile a solo vantaggio dell'essere umano - episodio 6 -. E, più in generale, sempre sul valore della vita umana che nei contesti creati in questa serie, è lontano dall'essere assoluto. 


E hai bel che concluso. Hai scritto poco perchè volevi solo tracciare delle linee generali evitando spoilers ed invitando piuttosto alla visione. Che, rimane sempre a questo link

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