domenica 17 maggio 2015

Troll Hunter: il lato gigantesco della Norvegia


Mostruose creature di cui pochi in Norvegia conoscono l'esistenza; un'organizzazione - chiamata TST, ovvero Troll Security Team - che le tiene sotto controllo intervenendo con le cattive laddove sia necessario; una troupe di giornalisti universitari  a caccia dell'articolo sensazione. Questo è, in breve, il riassunto di Troll Hunter, pellicola norvegese del 2010 girata a metà tra il film e il documentario in pieno stile "The Blair Witch Project". 

Sembra semplice e diretta e sembra pure che non vi sia molto altro da aggiungere: in realtà i motivi di interesse sono molteplici. 
  

Facciamo un piccolo passo indietro e parliamo un attimo dei Troll. Secondo le leggende nordiche si tratterebbe di figure maligne nei confronti dell'uomo, tutrici della natura e astiose proprio per il mancato rispetto della stessa. Le loro dimensioni varierebbero di molto, potendosi trovare esemplari di altezza pari a quella di un nano, fino ad arrivare a creature gigantesche. 
Da questo punto di vista il film rispecchia decisamente la leggenda; interessanti sono invece decisamente gli spunti ulteriori che porta. 


I troll non sono tutti uguali

Per bocca dell'unico cacciatore di Troll di tutta la Norvegia, Hans, si ottengono alcune informazioni molto importanti. 
Sin dal primo incontro, infatti, scopriamo che vi sono differenti tipologie di Troll - la distinzione principale essendo costituita da Troll di Montagna e Troll di Foresta - con caratteristiche fisiche anche molto diverse. 
Il primo esemplare è infatti caratterizzato dall'avere 3 teste - solo una è vera, le altre sono fittizie e crescono con l'età per impaurire gli animali oppure per attirare le femmine - e da una altezza considerevole - non viene specificata ma è agile assumere siamo attorno ai 5-6 metri se le proporzioni sono rispettate. 


Verrà ucciso esponendolo alla luce che lo pietrificherà. Caratteristica comune di tutti i troll è infatti una sorta di allergia ai raggi solari o simili che verrà spiegata dicendo sostanzialmente che il loro organismo non è in grado di convertirne le radiazioni in calcio e per questo motivo la sorte designata è la pietrificazione oppure addirittura l'esplosione - specialmente negli esemplari più anziani le cui arterie e vene sono meno elastiche e quindi meno in grado di reggere la pressione. 

Come tutti i suoi simili, sente la presenza di sangue cristiano. Il motivo di questo non viene mai chiarito nel film; tale stratagemma viene però utilizzato per stanare un secondo troll 


che appare avere una struttura più massiccia del primo ma un'altezza molto più contenuta - probabile attorno ai 2 metri e mezzo, 3 metri. Non è in discussione ovviamente la forza del soggetto, nel film vediamo il povero Hans - ricoperto di una sorta armatura metallica simile a quella dell'Uomo di Latta ne "Il Mago di Oz" - venire violentemente sbattuto contro l'appoggiamano del ponte. Questo soggetto, probabilmente anziano, esploderà al contatto con la luce non prima di aver donato ai nostri paladini un campione di sangue - si, il sangue di troll è comunque rosso e simile a quello umano - necessario per compiere alcune analisi. 

Anziano, abbiamo detto: Hans informa gli sprovveduti giornalisti che la vita di un Troll va tra i 1000 e i 1200 anni. Se questa è l'aspettativa di vita, la lunghezza della gestazione va di conseguenza: i troll sono mammiferi, di solito ogni parto porta ad un solo figlio e dura circa 15 anni. 

Nulla viene detto circa l'organizzazione sociale dei Troll; si può desumere tuttavia che un nucleo familiare possa esistere a desumere dal terzo incontro con la specie in cui si possono vedere più Troll in una caverna assieme; gli stessi saranno attratti dal sangue di cristiano del cameramen Kalle il quale farà cosi una brutta fine, venendo peraltro rimpiazzato piuttosto velocemente da un ragazza mussulmana, Malica. 

L'ultimo incontro, quello che pone fine alle riprese, è con quello che è considerato il Re dei Troll, un gigantesco essere di oltre 100 metri 


la cui fuoriuscita dalla zona protetta avrebbe causato la migrazione degli altri troll verso i centri abitati al fine di sfuggirgli. Sembra quindi che le varie specie non vadano necessariamente d'accordo tra loro, come testimoniano anche le parole di Hans che afferma che una piana è stata teatro di battaglia tra i Troll di Montagna e quelli di Pianura, essendo il lancio di rocce il loro strumento di battaglia preferito. 

La dieta dei Troll è quantomai varia: da carne - umana o animale - a legno e perfino rocce. La scarsa intelligenza di questi esseri li conduce a divorare qualsiasi cosa appaia mangiabile: particolare predilizione per i pneumatici delle auto come i nostri protagonisti scoprono relativamente presto, vedendo la loro auto distrutta. 

Nulla viene invece detto riguardo le origini dei Troll; ci sono e vanno controllati e, se necessario, eliminati come il buon Hans sa perfettamente. Nemmeno è possibile definire il loro numero. 


Come difendersi dai Troll: un'organizzazione apposita, la TST

Il governo norvegese è perfettamente a conoscenza dell'esistenza dei Troll e sfrutta una delle loro debolezze - l'elettricità - per creare delle zone in cui contenerle. Immensi tralicci apparentemente destinati alla trasmissione dell'elettricità sono invece il mezzo per delimitare le aree. 
Altro mezzo è quello di fornire loro il cibo: bue muschiati sono stati posto in queste specie di "riserve" a tal scopo.
Quando i Troll fuoriescono ci pensa il buon Hans, unico cacciatore di tutta la Norvegia, sotto il comando del TST - Troll Security Team - capeggiato da un personaggio che dovrebbe di facciata essere solo il rappresentante di una sorta di WWF locale. 
Deboli alla luce, il buon Hans è cosi' dotato sia di una specie di pistola a raggi UV che di una lampada posta sul tetto della propria auto. 
Capaci di sentire il sangue di cristiano, la caccia al troll viene accompagnata dal cospargersi di una sorta di umore di Troll che impedisca loro di fiutare la preda, con particolare schifo dei protagonisti. 
Il popolo non deve sapere pertanto l'uccisione di un Troll o i danni provocati dal suo passaggio vengono mascherati attraverso ricorso ai cicloni o mediante degli orsi - importati dalla Polonia - che giustifichino gli umani uccisi. Proprio per il motivo suddetto il film si conclude improvvisamente, nel momento in cui gli uomini della TST prelevano i protagonisti di cui non si sa poi più nulla; il materiale è stato lasciato ad uno studio televisivo senza indicazione di chi l'ha portato e la pellicola si chiude con l'invito a chi abbia visto alcuni dei protagonisti a contattare l'emittente o la polizia. E con il clamoroso autogol di uno dei ministri norvegesi che, durante un'intervista, afferma che la Norvegia ha bisogno delle linee elettriche perchè "in Norvegia ci sono i Troll". 


Giudizio conclusivo

Si tratta chiaramente di un film di fantasia che viene però astutamente girato come una sorta di documentario. Introduce delle nozioni interessanti che vanno oltre le classiche leggende. Il ritmo è talvolta un po' lento ma nel complesso si tratta di produzione godibile che cerca di sfruttare la moda dei Mockumentary iniziata dai più celebri "The Blair Witch Project" e "Cloverfield"; ci riesce bene e merita pertanto anche il Melies D'Argento ottenuto nel 2011. 

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