domenica 25 giugno 2017

I secondi quattro Saw: solo per stomaci pesanti



E' passato un bel di tempo da quando avevi parlato dei primi tre Saw; per coloro che si fossero persi la letterina misteriosa ecco il link. Si pregano i gentili di lettori di non lamentarsi per il rosso sgargiante utilizzato: a quel tempo il blog contava ancora sulla vecchia grafica. Se qualcuno vuole avanzare qualche lamentela, si prepari a risvegliarsi in una stanza piena di sporcizia, coperto di sangue - che e meglio speri non sia il suo - e con qualche dolce marchingegno connesso alle proprie parti più sensibili: giusto 90 minuti di tempo per ritirare le proprie parole e faccia la sua scelta. 

Che è poi quello che caratterizza Saw: il costante bilico tra scelte che, in fin dei conti - e del tempo a disposizione - non sono nè giuste nè sbagliate perchè il giusto e lo sbagliato dipendono dalla prospettiva da cui si guardano le cose. Ci metti pure una dose di sano mistero, un folle che non declama la sua identità ma anzi fa di tutto per sviarla riuscendoci almeno fino a un quarto d'ora dal termine del film, claustrofobia e pure sangue come se non ci fosse un domani - che difatti di solito stenta ad esserci e la ricetta è servita. 

E urta lo stomaco più di un piatto indiano con abbondante dose di peperoncino o di un involtino primavera con strano ripieno direttamente dalla Cina. 

Avete qualche Alca Seltzer a portata di mano? Si va. 


Saw IV: l'eredità di Kramer

Passano giusto un paio di annetti dal precedente terzo capitolo e nel 2007 appare Saw IV: Il Gioco Continua. 

E si apre in maniera piuttosto imprevedibile: Kramer, che sapevamo già aver un tumore in fase terminale, ci lascia ma non senza aver depositato una mini cassetta nel suo stomaco, prontamente ritrovata dal dottore che effettua l'autopsia che ci viene gentilmente peraltro mostrata completamente come nemmeno in un corso di Medicina. E questo è solo l'inizio, si. 

Perchè il primo particolare che balza subito all'occhio è che la direzione già intrapresa con Saw III viene addirittura potenziata: splatter e gore come mai prima e, visto che sei educato, listi qualche cosetta che accade qui e la: sbudellamento per la bella detective Kerry che viene ritrovata a stomaco aperto e appesa ad un gancio da macellaio; rimozione della pelle del cranio e taglio della sua struttura ossea per Kramer durante l'autopsia; squartamento di un povero - si fa per dire - malvivente dedito allo stupro nel suo letto; morti per dissanguamento; fratture craniche come se si trattasse di taglietti sulle dita. 

Permane ovviamente l'estrema genialità degli strumenti di morte che il povero disgraziato, nel breve tempo concessogli, fatica prima ancora a capire che a disinnescare; permangono pure i filmati oppure le registrazione che, più che fornire indizi, mettono in assoluta confusione il malcapitato non prima di avergli somministrato una bella manfrina sulla vita; interessante è decisamente poi il racconto della vita di Kramer e l'analisi di ciò che lo ha condotto alla pazzia vera e propria

In sostanza si tratta dell'aver perso il figlio Ideon da parte dell'allora moglie Jill Tuck che era stata spinta da un tossico nella clinica in cui lavorava contro una porta e aveva dunque subito un aborto indotto. E pensare che il povero Kramer, da ingegnere qual'è e persino valevole di apparire in prima pagina sulla rivista dei migliori ingegneri d'America, aveva studiato il Calendario Lunare Cinese al fine di scoprire quale fosse il migliore periodo per darci dentro visti i problemi ad aver un figlio di Jill; e c'era riuscito al fine salvo quanto detto. Si era poi messo in società col suo avvocato...un attimo, hai detto che la trama non la spoileri. Ti limiti a dire che, come per tutti i Saw finora, c'è il grosso colpo di scena finale. 



Ci devi giusto aggiungere che appare il famigerato triciclo e soprattutto che le tecniche utilizzate per far risaltare i momenti rilevanti ti piacciono e parecchio. A parte l'improvviso aumento del volume audio - e non si tratta, durante le torture, della canzoncina di Candy Candy, eh - , si utilizzano delle improvvise accelerazioni da un particolare all'altro dello scenario al fine di suscitare senso di ansietà collegato al dover capire, decidere ed agire in fretta: lo stop - altrettanto improvviso - avviene su quelli che sono gli oggetti rilevanti - o che vengono creduti tali pur non essendolo - a seconda della visuale in prima persona del povero malcapitato. In altri casi si utilizza invece un vero e proprio effetto di foto in sequenza veloce - come fosse slide di una presentazione iperaccellerata - talvolta - per sottolineare il mistero, come ad esempio durante l'analisi delle prove di Saw - in bianco e nero. Il secondo effetto che queste scelte provocano è quello di leggero smarrimento: la totalità della scena e tutti gli indizi/particolari non vengono mostrati con una bella inquadratura dello scenario nel suo insieme: è lo spettatore che deve ricostruirlo, facendo esattamente quello che è richiesto fare al personaggio nel film e potendo cosi maggiormente in lui/lei immedesimarsi. Gran bel colpo di genio, lo devi dire. 

Se proprio si vuole trovare un difetto, questo sta in alcune scene decisamente troppo scure: già è difficile capire cosa stia succedendo in un ambiente per quanto detto prima; renderlo più arduo da vedere diviene davvero un po' troppo. 

Infine, una delle frasi - tanti i tanti sproloqui presenti - che ti ha colpito la devi proprio riportare: 

"Le cose non hanno un logica chiara; il buono porta sia al buono che al cattivo; quello che conta è giocarci bene le carte che abbiamo"

Il che, apparentemente e a discapito dei buonissimi incassi - tali da rendere il film il sesto per incassi nella storia della Lionsgate - non è avvenuto dato che la critica l'ha stroncato pesantemente accusandolo in sostanza di porre troppo l'accento sui toni splatter e di essere alla fine più disturbante - e lo è di sicuro - che interessante - e pure questo, tutto sommato, lo è. 

Ma questo non ha fermato l'Enigmista dalla sua carrellata di terrore. 

Saw V: da non credere ai propri occhi

E difatti già nel 2008 esce Saw V - Non Crederai ai tuoi Occhi, anticipato da una serie di interviste e trailer fortemente fuorvianti - in perfetto accordo col film, dunque -. Stavolta il canonico lungo flashback va a riguardare il nuovo Saw - ovvero l'agente Hoffman - , l'investigazione del povero agente speciale Peter Strahm che lo conduce tanto all'agognata verità quando ad una triste fine e la prova cui sono sottoposti alcuni tizi la cui colpa è quella di aver contribuito in maniere diverse alla demolizione di un edificio in cui però risiedevano ancora 7 persone. 

Piace il cammino che conduce Mark Hoffman ad apprendere come divenire il nuovo Saw, guidato da Kramer che è impressionato dal suo agire - aveva infatti ucciso il fidanzato che aveva ucciso la sorella - ma allo stesso tempo lo testa per capire se possa assumerne il testimone. Il tutto già al tempo in cui si svolgeva Saw II e la candidata principale era Amanda. 

"Se riesci a prevedere i comportamenti umani, lasci poche chance": questo impara Hoffman che in un colpo solo riesce a prelevare il testimone, a passare da eroe ed eliminare il povero Peter fisicamente oltrechè prima ancora moralmente dato che induce l'investigatore speciale Eriksson prima a togliergli il caso e poi addirittura a chiedere che sia arrestato. Contribuisce pure Jill Tuck che riceve una scatola dall'avvocato di Kramer che è incaricato di eseguire le sue ultime volontà: non si degna di dire ad alcuno in cosa consista e sparisce cosi dalla scena riapparendo solo per dire che qualcuno dell'FBI - cioè Peter - la sta pedinando. 



Solita sana botta di splatter - che rende il film, come i predecessori, vietato ai minori di 14 anni - con raffinati dissanguamenti, decapitazioni, schiacciamenti, perforazioni craniali. Sempre la logica del contrappasso per le pene in quanto le vittime sono costrette a rinunciare a quella parte del corpo che ha recato danno agli altri per poter cercare di sopravvivere. La maturazione di Hoffman, in particolare, consiste nel capire che anche al più abietto individuo spetta una possibilità e gli spetta pure di giocarsela come preferisce: a differenza di quanto l'agente aveva fatto con il fidanzato della sorella che aveva indotto a credere che sacrificando le mani sarebbe sopravvissuto, cosa invece non vera. 

Dal punto di vista tecnico scompaiono tutti gli accorgimenti destabilizzanti del film precedente; le scene scure si diradano e il ritmo è decisamente più fluido ed in grado di coinvolgere per i 90 minuti circa della pellicola. 

Decimo film per incassi della Lionsgate e stroncato dalla critica - che rimprovera che la trama non è nemmeno lontanamente accettabile e il film finisce per essere uno splatter continuo - ha comunque il merito di chiarire come sia avvenuto il passaggio del testimone e di presentare un nuovo Saw ansioso di far la sua parte. E difatti la farà. 

Saw VI - Credi in lui...più o meno

Passa solo un anno e nel giorno di Halloween - come consuetudine - del 2009 esce Saw VI - Credi in lui. 

Poco in realtà da dire, con solite scene splatter che lo vietano ai minori di 14 anni, solite prove cui Saw - o i suoi discepoli nelle persone sia di Hoffman che della ex moglie Jill Tuck - sottopone stavolta il povero Eston, proprietario di una compagnia assicuratrice e reo di aver ideato una formula che stabilisce in maniera matematica ma senza alcuna considerazione del fattore voglia di vivere chi possa essere assicurato e chi no. E, guarda caso, proprio a Kramer erano stati negati i fondi per poter portare avanti una cura sperimentale per il cancro. 60 minuti in cui superare 4 prove che contemplano la scelta di far vivere taluni a discapito di altri tra i suoi impiegati con giudizio che si trova spesso a collidere con la famosa formula di cui hai detto. E con, al fine, l'essere sottoposti al giudizio a sua volta da parte di moglie e figlio di una persona cui è stata negata la copertura. Manco a dirlo, finirà in una carneficina in cui sarà coinvolta anche Pamela, sorella di Eston e giornalista investogativa. 

In contemporanea la seconda parte della trama si svolge attorno alle ricerche sempre più accurate condotte dall'FBI nelle persone di Perez - che no, non era dunque morta - e Eriksson; alfine la decriptazione della voce attraverso i vari filtri porterà in luce la verità e Hoffman agirà di conseguenza mandando a fuoco i testimoni di quell'ascolto decisivo e tutta la sala di ricerca.

Rivelazioni notevoli degli eventi passati come classico del brand: Amanda era decisamente gelosa di Jill e pertanto aveva indotto il - finto - tossicodipendente a provocarne l'aborto forzato; Kramer ha consegnato la scatola del capitolo precedente a Jill e il contenuto altro non è che una serie di 6 buste con le foto delle persone da sottoporre al "gioco". 5 di queste vengono passate a Hoffman; la sesta contiene proprio la sua foto e Jill si incarica di eseguire le volontà di John grazie alla marchingegno salta testa contenuto nella scatola stessa. Il Detective però riesce a liberarsene e la scena conclusiva lo vede urlare con la mascella completamente spaccata, prezzo pagato per non morire. 



Dal punto di vista tecnico nulla di particolarmente rilevante tranne forse quella serie di diapositive fortemente accelerate in conclusione che ripercorrono tappe fondamentali della storia fino a qui. Un ritmo comunque piuttosto piacevole scandito dai 60 minuti della prova cui il povero Eston viene sottoposto. 

Senza alcuna novità e pieno di flashback: questa la principale remora rivolta dalla critica specializzata che tuttavia diede alla pellicola la migliore ricezione dai tempi del primo Saw. Diversa invece la reazione del pubblico che a quanto pare cominciava ad essere un po' annoiato tanto che gli incassi furono i peggiori di tutto il franchise. 

Serviva qualcosa di nuovo per smuovere un po' le acque chè le sofisticate ed ingegnose apparecchiature, la sottile tortura prima psicologica e poi fisica, lo svelare retroscena dei precedenti episodi, il carattere investigativo e le forti componenti splatter non bastavano ormai più. O forse era il momento di porre seriamente fine alla serie dandole un capitolo conclusivo potenzialmente degno di nota. 

Saw VII - La fine dei giochi


E cosi infatti pensò la Lionsgate che, di fronte alla scarsa resa dei capitoli dal IV in poi, abbandonò il progetto di procrastinare la serie per due film ancora e decise che il settimo appuntamento sarebbe stato anche l'ultimo. Non però senza fuochi d'artificio o esplosioni di altro genere chè del resto il franchise ne era esperto. 

Cosi Saw VII - Il Capitolo Finale venne, come di consueto, realizzato per uscire la notte di Halloween del 2010. Doveva chiudere tutti i conti rimasti in sospeso e doveva farlo alla grande; beh, a tuo parere ci riusci. 

Si scelse innanzitutto per la prima volta il 3D; poco importa che addirittura il film venisse successivamente candidato ai Razzie Award per il peggior uso della tecnica - senza vincere comunque - in primis in quanto, a livello visivo, non è che questo accorgimento faccia la differenza. Lo fa invece probabilmente molto di più per la prima volto l'uso di filtri per simulare la visione notturna che conferiscono un aspetto ancora più macabro e letale alla pellicola. 

La trama alla fine, gira che ti rigira, sempre quella rimane. Da un lato il gioco di cui stavolta è protagonista Matt Gibson, un tizio che aveva mentito al mondo intero dicendo di essere sopravvissuto alle torture di Saw e approfittandone per ricavarne popolarità con trasmissioni televisive, film e quant'altro: per lui i soliti 60 minuti densi di scelte difficili, enigmi e prestazioni fisiche mutilanti per sè e gli amici coinvolti e con un finale decisamente amaro. Dall'altro il tema investigativo che tanto ti era piaciuto nel capitolo precedente stavolta viene sostituito dal desiderio di vendetta di Hoffman che è riuscito distruggendosi una mascella a sopravvivere alla prova inflittagli a tradimento da Jill. E proprio Jill sarà sottoposta allo stesso macchinario di morte, non riuscendo in questo caso a cavarsela. 



Il colpo di scena in chiusura è da brividi e quei 10 minuti finali sono quello che nobilita un'intera pellicola piuttosto interessante ma a tratti pure noiosa per i fan della serie che avevano visto più volte la solita manfrina. Hoffman non solo uccide Jill ma fa saltare in aria anche il laboratorio di Kramer convinto che sia GAME OVER; appena fuori dall'edificio viene però atterrato da alcuni uomini con la consueta maschera di cinghiale. Ebbene, al suo risveglio, si ritrova nella stessa stanza dove tutto era cominciato in Saw I e scopre che dietro a tutto c'è il Dottor Gordon, sopravvissuto del primo episodio, privo di una gamba che gli era stata ricostruita da Kramer e di quest'ultimo stretto collaboratore da allora, tanto di indicare possibili soggetti per i giochi e da metterci le mani quando la chirurgia si imponeva - ad esempio sarà proprio lui a cucire occhi e bocca ai due poveri disgraziati dell'episodio due - . E con un lascito: vigilare su Jill e portare a termine il piano di Saw - che comprendeva come ultima vittima proprio Hoffman - qualora la donna non vi fosse riuscita. E questo farà, allontanando la sega che l'aveva salvato da Hoffman, chiudendo la luce e lasciandolo nella stanza di morte ad urlare mentre lui pronuncia la fatidica frase "GAME OVER". 

Una conclusione che deve essere piaciuta visto che il film, al di là di un budget di almeno una decina di milioni di dollari superiore a tutti gli altri episodi, è poi il film del franchise che ha venduto di più. 

CONCLUSIONI

Una formula dannatamente vincente in grado di coniugare crudele psicologia, splatter, investigazione tutto in una pellicola. E di aggiungerci una buona dose di mistero la cui soluzione viene sapientemente dosata nell'arco di ben 7 film. Un must per gli amanti del genere horror.

E difatti...nonostante alla Lionsgate non ne volessero più sapere, dopo tre anni, nel 2013, cominciarono a circolare voci circa un possibile ottavo capitolo. Nel 2016 divennero fondate e il mondo seppe che il giorno di Halloween del 2017 sarebbe arrivato Saw Legacy - il titolo è tuttavia ancora provvisorio. Non resta che attendere, dunque: non è ancora GAME OVER.

0 commenti:

Posta un commento