domenica 1 maggio 2016

Secret in Their Eyes: thriller investigativo nella norma



Secret In Their Eyes (it. "Il segreto nei suoi occhi" ) è un film del 2015 per la regia di Billy Ray, re-make del film spagnolo dall'omonimo titolo diretto e prodotto da Jose Campanella che qui appare come produttore esecutivo. Entrambe le produzioni sono derivate dal romanzo di Eduardo A. Sacheri dallo stesso titolo. 

Motivi per visionarlo? Sicuramente un biglietto da visita a forma di Oscar, conseguito nel 2010 come miglior film straniero dalla produzione spagnola. Ma non solo. 


Il Cast

Il primo punto positivo sta nel cast formato di attori piuttosto famosi che davvero fanno il loro compito in maniera eccellente. Accanto alle celeberrime Nicole Kidman e Julia Roberts - in una interpretazione mirabile - figurano Chiwetel Ejiofor - Amistad e 2012 per citare due pellicole - , Micheal Joseph Kelly - Unbreakable, Carlito's Way tra i tanti - , Alfred Molina - filmografia che data indietro fin dal 1981 e comprende tra gli altri Spider Man 2 e Il Codice Da Vinci - e Dean Morrison - facciamo prima a mettere direttamente il link a Wikipedia, vedesi sezione Filmografia



La Trama...

Un po' meno positiva la trama che davvero non appare essere particolarmente innovativa o differire dai film del genere. Ray, ex detective dell'FBI, nel 2002 - a seguito dei fatti dell'11 settembre - viene inviato a Los Angeles per indagare su una moschea sospettata di essere covo dei terroristi islamici. Durante una delle prime indagini troverà la figlia della collega Jessica - anche lei presente sul posto - morta dentro un cassonetto e gli toccherà l'amaro compito di rivelarlo. 

13 anni dopo, non più investigatore dell'FBI, tornerà a Los Angeles dove troverà Jessica divenuta ispettore capo e la giovane e bella avvocatessa per la quale aveva un debole - Claire, interpretata da una sempre notevole Nicole Kidman - essere il nuovo procuratore generale. Con in mente sempre il desiderio di trovare l'assassino: con l'aiuto delle due donne e di due vecchi colleghi - Bumpy e Sifert - riuscirà a catturare il presunto colpevole dopo aver fallito nell'identificarlo in un paio di occasioni. 

Lo dovevi scrivere; se non altro per premiare Ray del fatto di aver trascorso 13 anni a confrontare ben 696000 foto segnaletiche nell'archivio dell'FBI, 1096 ogni sera della sua vita. 

Due cose notevoli. Innanzitutto il continuo gioco tra il tempo presente e i fatti del 2002; incastrati gli uni negli altri al fine di dare ragione delle intuizioni dei protagonisti, richiedono notevole attenzione per evitare di fare confusione. In secondo luogo il ritmo: un film che, pur - lo ripeti - non presentando una trama originale, è capace di tenere incollato lo spettatore allo schermo grazie a dialoghi sempre molto scarni ma efficaci, a scene d'azione brevi ma intense e a una sapiente ricostruzione degli indizi che fa azionare il cervello anche a chi sta dietro lo schermo. 


...e il finale

Se la trama non è nulla di speciale, gli ultimi 20 minuti son quelli che rendono il film eccezionale. 

Tre i motivi della valutazione. Innanzitutto il doppio colpo di scena: già la prima confessione di Jessica sarebbe bastata a costituire degno finale. La successiva scoperta di Ray decisamente rappresenta qualcosa di notevole. 

In secondo luogo la maniera in cui quest'ultima rivelazione viene costruita: l'insieme delle scene viste in precedenza, i comportamenti di Jessica come ricordati da Ray che si sta recando a trovarla insospettiscono lo spettatore e lo inducono ad essere curioso riguardo cosa il film possa ancora riservare. Di certo la sorpresa non è deludente, anzi.

Infine la scena finale, interpretabile in più maniere. Non si tratta di finale aperto: allo spettatore viene chiesto piuttosto di capire cosa le azioni di Jessica e Ray - entrambi in evidente stato di shock - possano significare. Il tutto acuito dal fatto che, in tutto, i due si scambiano una sola frase. 

20 minuti per i quali il film merita di essere visto, insomma. 


Null'altro da aggiungere: attenti ai terroristi e ad essere troppo convinti delle vostre idee, la realtà potrebbe andare oltre qualsiasi capacità di ricostruzione dei fatti e di previsione.

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