domenica 31 luglio 2016

11-11-11: un numero carico di oscure conseguenze



11-11-11 è un film del 2012 prodotto da Asylum per la regia di Darren Lynn Bousman, famoso per essere anche scrittore e produttore di ben due capitoli della saga di Saw pur non avendo inizialmente quella intenzione. 

Ascrittibile alla categoria dei thriller messianici, in circa un 'ora e mezza lo spettatore viene portato a conoscenza della vicenda di Joseph Crown, scrittore di successo che si reca in Spagna per assistere agli ultimi momenti del padre morente assieme al fratello sacerdote Samuel. 


A differenza di molte altre produzioni Asylum, il film regge piuttosto bene, risultando un B-Movie godibile e dal ritmo giusto - tre i giorni raccontati e la divisione del tempo della pellicola è coerente - e come tale ha ricevuto un discreto successo in patria e ancora maggiore in altri paesi come il Brasile. 

Trama e sceneggiatura, sia pure non il massimo dell'originalità, si presentano bene, coerenti e discretamente sviluppate. Il colpo di scena finale risulta tuttavia abbastanza prevedibile laddove un minimo di attenzione fosse posta ai segni e ai dialoghi; ad ogni modo è sufficientemente accattivante. L'idea di porre al centro dell'attenzione del protagonista il numero 11-11 costituisce una costante apprezzabile: la maggior parte degli eventi notevoli della sua vita accadono infatti in quella data o in quella ora. Morte della moglie e del figlio; morte del padre; incidente d'auto da cui Joseph rimane inspiegabilmente illeso; compleanno del fratello Samuel; misteriose apparizioni di sorta di celebranti o processanti vestiti in saio. Accanto ai protagonisti anche i comprimari svolgono bene la loro parte: l'amica Sadie che prende un volo direttamente per la Spagna per stare accanto a Joseph; la badante della casa spagnola dei Crown, Ana, che sembra aver intuito qualcosa; il frequentante la chiesa di Samuel, Javier Cabelo, che più di tutti comprende quello che sta succedendo e cerca, apparendo in un primo momento come il cattivo della situazione o almeno un totale squilibrato, di porre rimedio. Pochi personaggi ma buoni e che funzionano

Piace il fatto che alcuni indizi vengano. come già si diceva, disseminati nella pellicola; quegli stessi indizi verranno poi ripercorsi nel finale da parte di Joseph sotto forma di flashback che chiariranno l'amara situazione. Non possono infatti non porsi alcune domande allo spettatore quando viene rivelato che il fratello Samuel nasce da donna - la madre di Joseph - che non potrebbe più avere figli in quanto divenuta sterile dopo la nascita del primogenito; non può non balenare che qualcosa non è esattamente come lo si potrebbe aspettare quando la moglie di Cabelo spiega che ha scelto di presenziare alle messe di Joseph in quanto questi, a differenza delle altre chiese, non fa sentire i fedeli in colpa o sporchi ma tende a giustificarli dicendo che "Peccare è umano". Appare poi alquanto sospetto il fatto che lo stesso Samuel - un prete, quindi colui che più di tutti dovrebbe rendersi conto della presenza di qualcosa di sovrannaturale - agisca come se non credesse a quello che accade e non sappia spiegarlo; anche gli altri personaggi - come la stessa moglie di Cabelo o Sadie - tendono a dissuadere il protagonista - che, ironia della sorte, era quello meno incline ad ammettere il sovrannaturale all'inizio - e a fargli credere di essere in preda ad un'ossessione per il numero 11. 

Si scoprirà, infatti, che la ricorrenza del numero è tutt'altro che casuale e che sarebbe dovuta all'operato di alcuni esseri - gli "Intermedi", sostanzialmente dei demoni - i quali si trovano a metà tra la nostra dimensione ed un'altra e hanno, per questo motivo, limitati poteri. Al fine di superare questa limitazione, "attivano" una persona e più essa crede nella loro presenza, più essi divengono forti. Questa loro forza viene in realtà assicurata proprio dallo stesso Samuel che è "La Fine" e il cui compito è quello di fondare una religione in grado di soppiantare quella cristiana facendo uso della popolarità del fratello Joseph come scrittore; a tal proposito utilizza metodi - palesarsi come un prete cristiano - da tentatore. E lo dice pure: "compirà miracoli, parlerà alle folle" etc.: riuscirà a far credere al fratello di essere una sorta di nuovo profeta cristiano contro i demoni quando invece ne sarà il capo. Di più: il finale che lo mostra dare il benvenuto ai suoi nuovi adepti, rivela come il suo fosse un piano sapientemente intessuto che coinvolgeva fin dal principio tutte le - poche - persone con cui il fratello era in contatto: il suo agente, Sadie - "la Nuova Genesi" , come Samuel la chiamerà, sarà infatti intitolata "Il Libro di Sadie" - e poi la moglie di Cabelo. 



Non c'è nulla di veramente nuovo ma tutto viene fatto in maniera appropriata. Stessa considerazione vale per inquadrature - che generano la giusta ansia con semplici espedienti quali l'apparire di figure sbiadite dietro a porte o finestre; buona l'idea di dotare la casa di una telecamera che rivela la presenza del sovrannaturale in maniera confusa e innesca il percorso del protagonista da non credente a ossessionato - per le luci - bene le ombre in particolare - per gli effetti speciali - pochi, senza esagerare ma che fanno il loro lavoro egregiamente - e per il sonoro - che gioca sui toni per i pochi screamer presenti che decisamente impauriscono il giusto. 

Piacciono poi alcuni riferimenti. A parte quelli biblici - che hanno tutti un senso e costituiscono indizi di cui abbiamo detto sopra - si parla di Urantia - una sorta di libro della Rivelazione donato da entità sovrannaturali agli esseri umani - e il negozio per lo sviluppo delle fotografie si chiamerà Anamorphisis, che può essere tradotto dal greco come "visione distorta" ovvero fenomeno per cui la realtà non può essere colta nel suo reale aspetto dal consueto punto di vista ma deve essere ricostruita con utilizzo di apparecchiature - la macchina fotografica appunto - oppure combinando più prospettive diverse. Il che è esattamente quello che accade a Joseph per opera di Samuel. 


In definitiva un film di un'ora e mezza abbondante che si lascia vedere e , difformemente da quanto accade per molte delle produzioni Asylum, si può considerare un buonissimo B-Movie.

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