domenica 25 settembre 2016

13-13-13: diamo i numeri con la Asylum



Dopo 11-11-11  e 12-12-12, non poteva mancare a casa Asylum anche 13-13-13, prodezza del 2013 a cura di James Cullen Bressack

Motivi per guardare questo film? Si, qualcuno c'è. 


La Trama

Per gli Oscar rivolgersi altrove ma tutto sommato non è nemmeno malaccio. L'ex poliziotto Jack di ritorno dal campeggio assieme agli amici Joe Trevor e Quentin si reca presso la sua casa dove dovrà prendere in custodia la figlia dodicenne Kendra dopo il divorzio dalla moglie Marcy. Che qualcosa non vada proprio per il verso giusto lo scoprirà abbastanza in fretta: Marcy da segni di squilibrio e viene perciò condotta in ospedale. Intanto gli amici si prendono cura di Kendra cominciando anch'essi a paventare qualche problemino: il buon Quentin, senza alcun motivo apparente, accoltella Joe che la prende a ridere. Da quel momento avvengono due storie parallele: Jack è impegnato a cercare di fuggire dall'ospedale assieme a Candice, infermiera trovata lungo il cammino; Joe e Quentin si barricano in casa difendendola contro gli assalti degli infetti. Alla fine Jack riuscirà a tornare a casa propria e scoprirà che la figlioletta Kendra è infetta; avrà a che fare con un pazzo Quentin che dovrà uccidere rimanendone però gravemente ferito; scapperà con Candice ma morirà lungo il tragitto in auto dopo aver disegnato sul vetro due persone che si prendono per mano felici. 

L'infezione e il mistero

Come da stile Asylum, poche le informazioni fornite sulla fantomatica infezione che ha reso le persone pari a degli assatanati. Moltiplica per 1000 la tendenza alla violenza con i soggetti che ridono e urlano come degli insani; colpisce in maniera diversa e con effetti diversi le varie persone - tanto per dire, Kendra finisce per mangiare insetti con gusto - ma agisce più velocemente sui giovani. 

Per qualche ragione non colpisce però coloro che sono nati in anni bisestili. Il mistero non verrà mai spiegato se non in maniera piuttosto criptica da Candice. L'aggiunta di un giorno al calendario era stata fatta al fine di addizionare, dopo 100 anni, un mese: il giorno che i protagonisti stanno trascorrendo è quello subito successivo, il 13/13/13. Già i conti non tornano: in un secolo ci sono infatti 25 anni bisestili; contando tuttavia dal 1900, il 2012 rappresenta proprio l'aggiunta del 29 giorno. Peraltro il protagonista non solo è nato in un anno bisestile ma addirittura il 29 Febbraio di quell'anno ma questa coincidenza non sembra in realtà fornirgli alcuna particolarità di rilievo giacchè Candice stessa ripete - più volte - che gli immuni devono solo essere nati in un anno bisestile. Aggiunge pure che il giorno successivo - il 14-13-13, che nemmeno esiste per il calendario - tutta l'Apocalisse dovrebbe fermarsi; Quentin, molto più praticamente, dice che si fa bene a fuggire lontano ed isolati ed ad attendere che gli infetti si sterminino da soli. Poche idee ma ben confuse.


Il 13 e l'horror

Secondo quanto caro a 11-11-11 e un po' meno a 12-12-12, il numero 13 compare a ripetizione. Disegnato col sangue di Joe sul muro; inciso sulla fronte di una paziente; stanza di ospedale dove viene ospitata la moglie di Jack; sul termostato; numero di pazienti morti ad un dottore nel funesto giorno in cui accadono i fatti; sull'orologio da polso. E le prime avvisaglie si erano scorte sull'autoradio dei buontemponi che tornavano dal parcheggio che rimaneva bloccata sulla misteriosa stazione 13-13-13.

La parte horror esiste sia pure in maniera un attimo meno pronunciata e frequente di 12-12-12; scene di sangue molto spesso soltanto fatte intendere più che sviscerate nella loro esecuzione si accompagnano però ad un'atmosfera davvero ben costruita.

Survival Horror

Ecco il punto davvero buono della pellicola. Il film è un Survival Horror a tutti gli effetti: fuga dall'ospedale da un lato - ospedale che, vista la situazione di sfacelo, non può non ricordare Silent Hill - e difesa della casa dal'altro. Con tutti i mezzi che il genere propone: ricerca di chiavi e incontro di cattivoni non proprio benissimo intenzionati; sprangata di punti di accesso; utilizzo di armi di vario tipo da quelle vere e proprie - pistole - a quelle di fortuna - bisturi e ascia antincendio che, di nuovo, non può non ricordare Silent Hill. In tutto questo, una tensione costante che non lascia tregue: molto ben fatto sotto questo aspetto. 


In definitiva un film che si colloca esattamente a metà tra il semplice ma ben fatto 11-11-11 e il quasi ilare 12-12-12. Consigliato? Non proprio ma perlomeno non pesante.

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