domenica 19 febbraio 2017

Villmark 2: stavolta si va di ospedale



No, non te lo potevi perdere, manco si trattasse di una partita di finale di Coppa dei Campioni. Dopo essere sparato Skjult e Villmark, dovevi vedere anche il secondo film dell'ultima delle due serie - in inglese Dark Woods II - a firma di quel Pal Oie di cui hai avuto modo di tessere le lodi.

Con l'avvertimento che stavolta, forse per il mood, forse perchè sapevi un po' di più cosa aspettarti, non ti ha emozionato cosi' tanto. 

Pronti ai punti forti e deboli della pellicola? 

Si va.


I punti positivi

Beh, la locazione innanzitutto. Un bell'ospedale, ormai chiuso dal 1983, con un unico - almeno all'apparenza - custode di nome Karl che verrà cortesemente invitato a sloggiare da parte della squadra per la decontaminazione capitanata dalla bella Live. Come se fosse facile. 312 stanze da ispezionare in un'ora e mezza al fine di poter poi dare il via libera alla demolizione chè oh, soldi bene ma i parcheggi ne fanno fare di più. Sfruttando una locazione che non è certo originale - si pensi a Silent Hill, per dirne uno -, il buon Pal mixa benissimo le varie possibilità mettendoci sotterranei, stanza del custode, hall spaziose e sale operatorie: il buonissimo suo consueto gioco di luci ed ombre fa il resto. 

Funziona pure la trama, almeno nel senso che è misteriosa il giusto cosi come funziona anche la sceneggiatura anche se lascia decisamente troppi buchi inspiegati. Su questo ci tornerai ma per intanto l'ora e mezza si presenta vibrante e sostanzialmente priva di tempi morti alternando scene di azione con scene di esplorazione dei luoghi dove, secondo comandamento del buon Pal, il suono del silenzio è il peggior nemico e contribuisce ben più dei rumori provenienti da chissà dove alla costruzione dell'atmosfera ansiogena. 

Infine la componente Survivor Horror convince e non ma tutto sommato la consideri positiva. In un'ambientazione che sa fortissimamente di Silent Hill - basti pensare alla presenza di una sirena che qui delinea la fine del giorno come stacco dalla luce all'oscurità e quindi arrivo in questo senso di malsane presenze - ma con alcune locazioni che richiamano pure Resident Evil, alla fine il paragone più facile è quello con Outlast. Scene - poche - stealth; una sola scena - quella finale - in cui ai protagonisti è dato difendersi con armi - un fucile - dall'assalto dei villain. Buona l'esplorazione, pressochè assente però il ritrovamento di oggetti che permettano di arrivare ad aree prima precluse: tutto è accessibile fin da subito, basta aver l coraggio di andarci. 



... e quelli un po' meno positivi

In primis i millemila misteri che restano irrisolti. Spoiler in arrivo.

Ok, si tratta di un ospedale in cui furono confinati 44 bambini tedeschi assieme alle loro madri. Ok, furono svolti esperimenti contro la tubercolosi ed ok questi giustificano la presenza di acqua "morta" - no ossigeno e massicce dosi di zolfo - e quella di creature poco umane. In quel lago colò a picco un aereo nazista ed il pilota fu massacrato dalla popolazione locale che gli cavò gli occhi. Karl afferma di esserne il figlio, cosa dichiarata impossibile persino dai protagonisti; di certo sta portando avanti gli esperimenti per il Tapetum Lucidum, ovvero l'ipersensibilità alla luce che consente la vista al buio. Perchè i suoi esperimenti si dirigano proprio in questa direzione è il primo grande mistero. Assieme a lui esistono un figlio - che sostanzialmente è una sorta di killer, ma che viene freddato da Live - , una bambina - che poi alla fine scapperà con Live, che possiede il Tapetum Lucidum e finirà per infilare una bella siringa nella spalla della protagonista a tradimento - e soprattutto una donna-infermiera interessata alla belloccia del gruppo ed il cui ruolo e perchè delle sue azioni non viene mai spiegato. Nemmeno facile è capire sia la presenza di alcuni animali - come un cane e soprattutto un gufo che fa molto ma molto Twin Peaks - sia la costante apparizione della scritta "Hilte" - in tedesco "Aiuto" - che potrebbe essere magari stata scritta da quei poveri bambini confinati che non siano sopravvissuti. Non hai invece la minima idea del come mai il cattivone di turno si annunci con un fischio. 

Altro piccolo punto non particolarmente gradito è il collegamento con il precedente film, tale da non far capire nulla. Ok, si parla del lago e lo si mostra solo alla fine; si capisce che un pilota nazista vi colò a picco. ma sarebbe stato gradito, ad esempio, che i protagonisti avessero capito - visto che c'è tra di loro pure un chimico - che quella era la fonte dei problemi e, indagando, avessero trovato qualche rimasuglio dei poveri cristi del primo film. Se proprio un collegamento lo volevi creare: altrimenti si poteva tranquillamente soprassedere. 


Conclusioni

Rispetto a Villmark migliora per alcuni punti - il ritmo, le locazioni - ma peggiora per altri - la trama, un colabrodo in cui il brodo nemmeno è stato fatto passare -: nonostante tutto un buon horror.

2 commenti:

  1. si conosce il nome dell'ospedale e dove sia situato ?

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  2. sulla scia di 'Session 9' ma non si può nemmeno paragonarlo. Eppure ci sarebbero delle basi per farne un buon film, ma il problema è dietro la macchina da presa. Evitabile

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