domenica 19 marzo 2017

Akuryo Byoto: il terribile ospedale Giapponese



Akuryo Byoto (eng.: Demon Ward) è una serie televisiva horror giapponese del 2013 che consta di 10 episodi di circa 20 minuti ciascuno. Narra le disavventure di un gruppo di infermiere presso un ospedale dove una presenza non proprio rassicurante si nasconde nella vecchia e chiusa ala. 

UPS

Cominciando ad indicare i punti a favore della serie, devi senz'altro introdurre la sceneggiatura - ma non la trama, su cui avrai modo di tornare. L'autore (la TBS) riesce a mantenere un'aura di mistero abbastanza a lungo utilizzando tremendi cliffhangers al termine di ogni puntata e collegando sapientemente le situazioni dei vari personaggi implicati in maniera da riportarli tutti alla situazione di Runa, la protagonista della serie. Il che non per forza avviene nella stessa linea temporale reale del film: talvolta la congiunzione avviene numerosi episodi dopo con l'indubbia qualità di riuscire però sempre a rievocare la scena collegata nonostante sia trascorsa qualche settimana dalla sua visione. Merito di una trama comunque non particolarmente intricata che indulge abbastanza poco su elementi estranei agli accadimenti - solo il passato della protagonista e quello del misterioso ospedale vengono trattati - , introduce non molti personaggi e certamente non costringe a cervellotiche domande. 

Molto bene la parte horror che, per almeno tre quarti della serie, si sostanzia prevalentemente in luoghi tetri e scuri con la giusta scelta dell'illuminazione e la giustissima opzione delle inquadrature che riescono davvero sempre - col classico espediente del "vedo e non vedo" - a creare tensione. Non presenti screamer, solo parzialmente presente il gore ma del resto l'opera non ne ha bisogno a maggior ragione perchè si tratta di fantasmi che ben poco di "fisico" hanno. 



Il punto forse migliore è il ritmo delle varie puntate: perfetto, senza punti morti e che ti fa davvero meravigliare che la singola puntata sia finita e i 20 minuti siano già trascorsi. Immerge lo spettatore nel contesto: questo è innegabile. Anche la scelta del numero degli episodi appare piuttosto azzeccata anche alla luce di una trama che non avrebbe comunque molto altro da dire. 

Altro particolare sicuramente molto apprezzabile è la recitazione, in particolare della protagonista: Kaho, l'attrice che la impersona, riesce davvero molto bene a rendere la personalità incerta e quasi rassegnata dell'infermiera Runa, convinta di essere "diversa" in quanto udiva delle voci e sottoposta a cure psicologiche ma nel giusto. 

DOWNS

Non tutto è oro quello che luccica, ovviamente. E non è sempre sangue quello che è rosso. 



La trama, pur con il tentativo di inserire qualche introspezione psicologica e qualche viaggetto nella vita dei protagonisti - sia passata che presente -, rimane semplicistica e sa di tremendamente già visto. Alla fine - spoiler alert - è la voglia di vendetta di una donna che si è vista privata del suo ospedale e la cui tremenda rabbia determina la permanenza come fantasma. Tutto molto Giapponese. 

E se la trama è abbastanza ordinaria, lo sono pure i personaggi al di là della bravura degli attori. La complessata, la solare, la razionale, il dottore intelligente, il titolare dell'ospedale che nasconde un oscuro passato. Tutto molto ma molto ordinario anche se funziona. 


Termina qui questo excursus: se passate vicino ad un ospedale dismesso...tirate dritto. 

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