domenica 28 maggio 2017

The Void: tra Lovecraft e Silent Hill, un buonissimo survival horror



Hai appena finito di vedere The Void, film canadese del 2016 per la regia di Steven Kinsranki e Jeremy Gillespie, e sei alquanto indeciso se scriverci qualcosa su. Perchè, tira che ti tira, non è che il film abbia qualcosa destinato a renderlo memorabile: anzi, una serie di concetti e di realizzazioni già più volte viste. Però...c'è un però. Anzi, più di uno. Tutto è fatto molto bene, in primis. Deriva da un progetto di crowd founding su Indiegogo, tradizionale piattaforma per la richiesta di donazioni al fine di realizzare un progetto che può essere un film, un cortometraggio, un videogame o chissachealtro. 

Ora: raramente hai visto qualcosa di veramente buono sortire da Indiegogo. Può essere che sei sempre stato sfortunato: in compenso stavolta,considerato che si tratta di un indie, devi applaudire. 

UPS

Perchè il film - e lo ripeti - non presenta nulla di già non visto ma si fa davvero ben valore, facendo quello che gli è richiesto dannatamente bene. 

Non sorprende cosi che la componente horror sia molto ben portata andando a muoversi prevalentemente in due direzioni diverse man mano che il film avanza. Fino alla prima ora, il senso d in inquietudine ed ansia viene prevalentemente costruito sulla base dei dialoghi di personaggi che hanno ormai molto chiaro che sta succedendo qualcosa di non piacevole ma che non sanno cosa esso sia; una sorta di dramma basato sulla psicologia dei vari protagonisti, ciascuno dei quali cerca un approccio diverso al problema. C'è chi cerca di rimanere calmo e paventa una sicurezza che non ha; c'è chi va in panico puramente e semplicemente; c'è che va di "vado li e spacco tutto" da puro sbruffone. Le scelte tecniche sono decisamente già viste ma efficaci per costruire la tensione che dovrà essere liberata nella seconda parte del film: stacchi su paesaggi cupi e minacciosi comunicano un senso di apocalittico; luoghi stretti in un ospedale in cui si è rinchiusi per evitare misteriose figure incappucciate e vestite di tunica bianca con una forma triangolare scura al centro del volto; telefoni che all'improvviso non funzionano e non si sa per quale motivo. 

Quello che avviene negli ultimi 41 minuti, dopo la rivelazione cardine del film, è puro e semplice gore e splatter con sangue a profusione, creature immonde dalle fattezze - o non fattezze sarebbe meglio dire - Lovercraftiane e molto Silent Hilliane, oscurità mitigata soltanto da torce e razzi segnaletici, scene di massacri cui le luci ad intermittenza e i colori vividi conferiscono toni lugubri. Per dirla con le parole di uno dei protagonisti "Siamo finiti all'inferno". 



Ti piacciono davvero molto poi tutti i riferimenti a Silent Hill e, a buon osservatore, pure a Resident Evil. La stessa idea base - una sorta di dimensione parallela, un "other world" - è decisamente portato di Silent Hill e ci vuoi pure vedere un minimo di Event Horizon; la creatura che procede a quattro zampe ma con la schiena verso l'alto ricorda moltissimo uno dei mostri di Silent Hill; l'incedere di uno degli adepti con la sua ascia - una vera e propria pickaxe - non può non riportare alla mente le scene dell'entrata del Pyramid Head. Senza poi contare che la stessa locazione - un ospedale chiamato Marsh County - fu proprio resa famosa dal capolavoro di casa KONAMI. Di Resident Evil il film ha davvero quasi tutta la componente survival: pistole, fucili a pompa, inquadrature fisse e cambi improvvisi, razzi luminosi, torce, esplorazione dei vari luoghi. 

Ti piace poi la sigla finale con una canzone country - totalmente contrastante con il tenore del film - che sembra riprodotta su un vecchio vinile con conseguente effetto "scratch"; ti piace ancora di più che quell'effetto resti alla fine nel silenzio totale dando quasi idea di una registrazione statica in cui si sentono dei confusi lamenti in sottofondo - che ti verrebbe da dire, siano voci al contrario - perchè il tutto conferisce la giusta aura di mistero maledetto fino alla fine. 

E' un survival horror davvero ben fatto, nulla da dire. Ma...

DOWNS

...la trama appare un po' lacunosa. Non che non si regga in piedi ma poco, troppo poco, viene detto di quello che è il principale mistero. 

In soldoni - spoiler ahead - il dottore dell'ospedale se l'era presa a male per la morte della figlioletta che non aveva potuto salvare. Aveva allora cominciato a sperimentare, facendo dei sotterranei dell'ospedale - e prima della misteriosa villa da cui parte il film - una sorta di mattatoio. Di più: aveva costituito una vera e propria setta dedita al sesso sfrenato e all'uso di stupefacenti. E voleva a tutti i costi trovare la maniera di sconfiggere la morte e di riportare in vita la figlia. 

Quello che non si capisce è innanzitutto se i tizi incappucciati siano entità provenienti da chissàdove - altra cosa che non si capisce - oppure reali adepti. 

Al di là di questo, il dottore poi muore e riconosce che aveva sbagliato prospettiva: non doveva cercare di evitare la morte ma abbracciarla perchè la sensazione che essa portava non era di dolore ma di liberazione, di rinascita in qualcos'altro - che ovviamente non viene mai spiegato ma mostrato apparentemente. Con i suoi esperimenti lui "sconfigge Dio" scoprendo delle cose "più antiche dello stesso tempo". Che ovviamente non si sa cosa siano. Quello che si vede è lui - dopo la morte - aprire con delle parole vagamente magiche un portale a forma di triangolo oscuro e poi avvicinarsi e dire che in quella maniera può vedere le "infinite dinamiche degli astri". Tutto fa pensare ad una dimensione parallela - tipo "Other World" di Silent Hill - e sembra che quella stessa dimensione sia raggiunta dagli altri due protagonisti al termine della pellicola quando mano nella mano osservano sullo sfondo di un cielo in tempesta una gigantesca piramide scura. 



Nel frattempo il povero ragazzo muto in qualche maniera esce da questa dimensione parallela - in cui era entrato assieme agli altri andando ad esplorare dei sotterranei che nemmeno sarebbero dovuti esistere ed in cui le comunicazione via Walkie Talkie con l'esterno vengono perse - e si salva assieme all'apprendista infermiera. Ma...le ferite ricevute - e lo si vede bene - rimangono, segno che quella dimensione è tutt'altro che irreale. 

Cosa ha consentito al dottore di fare quello che ha fatto? Una razza aliena? Un'entità soprannaturale? Non lo sapremo mai. 

CONCLUSIONI

Film piacevole pur senza essere memorabile. Per chi voglia entrare nell'ospedale il link è questo qui

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