domenica 4 giugno 2017

Hunger Games - Il migliore Reality Show...per fortuna solo in un film


Sorridi. E pure un po' ti vergogni. Prima di vedere The Hunger Games del 2012, primo film di una trilogia tratta da una serie di romanzi di Suzanne Collins, tutto quello che ne sapevi era che ne esisteva una parodia - che scimmiottava pure Battle Royal il cui post arriverà col consueto Re Post nel blog principale prima o poi - e un videogame piuttosto truzzo del quale avevi visto qualche video su Youtube. 

E...invece ti stavi davvero perdendo qualcosa. Contrariamente alle regole tradizionali della rubrica, stavolta dividi in punti senza UPS and DOWNS chè se ti trovi in un foresta con altri 25 giovincelli che sanno che l'unica via per uscirne vivi è uccidere tutti gli altri - te compreso ovviamente - è meglio che non esprimi troppe preferenze. 

Signori e Signore: Hunger Games, tradotto in italiano I Giochi della Fame. 

La Lore

In circa due ore abbondanti di film vengono ricostruiti a spizzichi - ma di quelli buoni - il contesto, l'ambientazione e pure un po' di storia.

13 distretti si erano rivoltati in origine contro il Governo Centrale che ad oggi viene ben rappresentato da Capitol City. Come punizione e - questa la ragione ufficiale - al fine di ricostruire un po' di ordine, ciascuno di essi viene obbligato annualmente a far partecipare 2 giovani - un uomo e una donna, chiamati Tributi - tra i 12 e i 18 anni agli Hunger Games, sorta di Reality Show in cui, neanche si trattasse di Highlander, solo uno potrà uscire vincitore - e rimanere vivo - dopo che tutti gli altri siano morti. Delle regole del gioco parli però poi. 

Per intanto si vede subito una netta contrapposizione tra i vari distretti e Capitol City. Quest'ultima si presenta come città tecnologicamente avanzatissima in cui la gente vive nell'agiatezza. Sono perciò normali: navi volanti, scanner, domotica, ologrammi, treni di lusso ultraveloci fino a 320 km/h, medicine miracolose capaci in una notte di cicatrizzare le più mortali ferite e persino genetica - utilizzata ad esempio per modificare delle vespe chiamate Aghi Inseguitori il cui veleno causa dolori atroci e nei casi peggiori persino la morte. Forte l'accento sul lusso, forte pure quello sulla moda: sembra davvero di stare nella Milano capitale della moda mondiale con bizzarri vestiti - bastino solo quelli dei due commentatori dei giochi - e stilisti sempre attivi uno dei compiti dei quali risulta essere quello di abbigliare al meglio i Tributi al fine di farli partecipare ad una serata di gala che procuri loro interesse di sponsors e quindi rifornimenti durante i giochi. A capo di tutto c'è il Presidente Snow - la vera mente dei giochi che ne decide le mosse al fine di farli piacere al pubblico e si infarcisce la bocca con talmente tanta retorica che a confronto Catone era un muto - che viene coadiuvato da Seneca che potremmo paragonare all'organo esecutivo. In ogni distretto viene poi mandato un emissario accompagnato da quelli che sono i Pacificatori, cioè dei militari con divisa bianca a metà tra Star Trek e le truppe naziste il cui compito è sostanzialmente quello di sedare sul nascere eventuali rivolte o proteste. Costoro sono disposti anche a fornire cibo agli abitanti dei distretti - il che influisce sulla possibilità di essere scelti - e "schedano" i papabili con degli scanner che li riconoscono sulla base del prelievo di sangue dopo semplice puntura sul dito; puniscono inoltre coloro che cercano di scappare e i disertanti la selezione con metodi piuttosto cruenti che includono il taglio della lingua. 

Al di sotto stanno i vari distretti. In questo film vediamo solo quello della graziosa e letale protagonista - il 12 - e qualche indicazione sparsa viene data sugli altri.

Il distretto 12 è estremamente povero: la popolazione è in gran parte costituita da "svantaggiati" che vivono di caccia, di raccolta, di pesca. E' dominato da foreste, non possiede acqua corrente o i più elementari servizi e nemmeno a quanto pare moneta visto che si applica il baratto. Non è che vi si possa ovviamente uscire: viene infatti circondato da rete metallica elettrificata

Alla pari di tale distretto, i distretti 11 e 10 sono pieni di svantaggiati ma ricchi di risorse minerarie, di carbone, di campi agricoli: tutte cose che a Capitol City servono parecchio. 

Forse leggermente diversa è la situazione dei Distretti 1 e 2 e lo arguisci dal fatto che i loro Tributi paiono più a proprio agio di fronte alle caratteristiche della vita moderna che trovano una volta arrivati a Capitol City; in più sono addestrati fin da piccolo in apposite accademie per gli Hunger Games, pertanto non sorprende che vincano quasi sempre. 

Le regole dei giochi...

Altro particolare che ti ha colpito è la solidissima costruzione delle regole del gioco

A partire dalla selezione nei vari distretti che avviene mediante pesca in urna del nome dei fortunati da parte dell'emissario di Capitol City. Pur se non viene chiarito, man mano che ci si avvicina al 18esimo anno, il numero di biglietti con il proprio nome - e quindi la probabilità di essere pescati, che dipende come visto anche dagli aiuti alimentari chiesti ai Pacificatori - aumentano: vallo un po' a dire alla povera sorellina della protagonista che, nonostante il suo nome sia presente una sola volta, viene puntualmente pescata. Ragione per cui la forte sorella maggiore - caso unico nella storia e sono ormai ben 73 edizioni - si offre volontaria al suo posto. 

Non va mai dimenticato che questi sono dei "giochi": un avvenimento che, si viene fatto per mantenere ordine, ma pure per dare una valvola di sfogo sociale agli abitanti dei distretti che potranno seguirli in diretta - manco fosse un reality show - e "aver una speranza" vedendo le glorie tributate al vincitore - almeno a detta del Presidente Snow. Per tale motivo si assiste a tutto un cerimoniale che precede l'evento

- esiste una Parata dei Tributi in cui i ragazzi scelti, abbigliati opportunamente da stilisti nient'affatto Versaciani, sfilano al fine di accattivarsi le simpatie sia del pubblico, sia degli sponsor che poi potranno aiutarli in game facendo loro pervenire rifornimenti - scorte di cibo, armi etc. - sotto forma di paracaduti come nemmeno in Call of Duty si era mai visto;

- successivamente per 2 settimane i ragazzi si allenano e devono al fine superare un test finale nel quale ricevono un voto da 1 a 12: manco a dirlo, più alto il voto, meglio si parte grazie agli sponsor;

- prima di cominciare i tributi vengono iniettati con una siringa che contiene un localizzatore

- si arriva cosi al giorno fatidico che vede i poveri Tributi partire da delle postazioni da cui si possono staccare solo dopo che siano trascorsi tot secondi di countdown oppure esplodono. Intorno a loro sono disposti degli zaini - non ne conoscono il contenuto, cosa del tutto simile a quella di Battle Royale - che i più veloci possono accaparrarsi con armi, cibo, risorse in genere. 

- il gioco viene sempre controllato da Capitol City. Dalla loro futuristica postazione di comando - che non invidia nulla a quella dell'Enterprise di Star Trek - essi possono infatti: modificare l'ambiente con alternanza di luce ed oscurità oppure creando fiamme o posizionando alberi, roba che nemmeno E' Quasi Magia Jonny - il che ti ha fatto sospettare se tutto l'ambiente non sia un'ologramma salvo che i poveri Tributi il calore delle fiamme lo sentono per davvero -; monitorare costantemente tutti i partecipanti e diffondere la trasmissione in tutti i Distretti; avvisare della morte dei Tributi con un cannone e anche con immagini ologrammatiche; gettare scorte periodicamente con appositi paracaduti; modificare le stesse regole del gioco a loro piacimento e in qualsiasi momento; infine comunicare con i Tributi sia con degli altoparlanti, sia gettando loro dei messaggi scritti. Il tutto per cercare di creare il miglior spettacolo possibile e per incitare sponsor e scommettitori. 


... e il loro svolgimento

Dopo la prima ora abbondante, il film arriva finalmente al dunque: si scende nell'arena. E parte una componente survival- strategica che hai decisamente apprezzato. 

Privi di ogni risorsa in partenza - tranne lo zaino - i Tributi - se han un minimo di cervello - cercano subito di trovare lo stretto necessario per sopravvivere: acqua e cibo che recuperano cacciando o raccogliendolo - aiuta il fatto di conoscere i vegetali o si finisce per ingozzarsi di mortali "Morsi della Notte" cioè bacche velenose. La caccia si svolge sia con armi, sia con trappole; la selvaggina viene poi arrostita alla ben e meglio accedendo fuochi. Tutto questo seguendo la propria indole e le proprie possibilità. C'è chi - come la protagonista - agisce da sola in maniera stealth e cercando per quanto possibile di rimanere nascosta agli altri Tributi e finisce per dormire in cima agli alberi; c'è chi stringe subito alleanze temporanee; c'è chi costruisce dei veri e propri campi base in cui raccoglie tutte le scorte ben protette da mine sotterrate. Tutto per arrivare alla fine vivi, chè non occorre per forza uccidere gli altri che possono anche benissimo morire di stenti o avvelenati. 

I combattimenti non sono ovviamente rari e qui sta probabilmente l'unica vera nota dolente del film. Tutte le scene di combattimento sono infatti caratterizzate da continui movimenti di telecamera che, se forse vogliono comunicare la caoticità e assoluta mancanza di mestiere nella lotta che ci aspetterebbe da chi vuole solo sopravvivere di forza, dall'altro lato secondo te mascherano la totale inadeguatezza dei pur validissimi attori alle stesse. Un bel escamotage, insomma. 

Varie

Il film non è solo un fantasy/survival/action. Sa trasmettere delle emozioni molto forti visibili in alcune scene che vengono ben esaltate dalle musiche. Non si può non commuoversi alla morte della piccola amica della protagonista che ne ricoprirà il cadavere di fiori e poi solleverà il pugno in alto come gesto di valore e saluto al Distretto 11; non va trascurata nemmeno la storia d'amore tra i due Tributi del Distretto 12 che certo non sfocia in atti sessuali - che sicuramente non erano comunque richiesti vista la situazione - ma che è in grado davvero di colpire lo spettatore per la sua parvenza di realtà. 

Conclusioni

Un sapiente dosaggio di tutte le componenti viste - lore, gioco, amore, amicizia, strategia - determina un gran film che non annoia mai a dispetto delle due ore pienotte e mantiene sempre vivissimo l'interesse dello spettatore. E ve ne sono altri tre a seguito: sapranno confermare la bontà del capostipite? Non resta che guardarli.

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