mercoledì 20 dicembre 2017

Resident Evil 7 – due DLC per arricchire la storia



Di Resident Evil 7 hai parlato in maniera diffusa – per i non credenti il pratico link con tutti i post relativi  -: attesa spasmodica, gioco sullo scaffale, contenuti aggiuntivi. Uno di questi ultimi si è fatto attendere parecchio ma finalmente, il 13-12-2017, è divenuto disponibile il DLC Not A Hero – gratuito – accompagnato da End Of Zoe – sonanti 15 € - . E, di nuovo, non sei rimasto deluso. 

Motore grafico, giocabilità, atmosfere a parte – il tutto come da RE7, ne più ne meno – a colpirti sono stati alcuni particolari del gameplay e soprattutto qualche succosa informazione sulla storia.

 
Dal primo punto di vista il DLC Not A Hero era stato indicato come maggiormente action rispetto a RE7 e temevi forte che CAPCOM cadesse nel tranello di creare uno sparatutto come moda attuale comanda senza badare agli altri particolari che hanno invece reso RE7 un gran bel gioco. Invece no, per fortuna: vero è che stavolta, abbandonati i panni del sostanzialmente indifeso Nathan – che aveva reso il gioco molto ma molto simile nelle sue dinamiche di fuga e stealth a questa cosa qui- si spara e ce la si gode a far fuori le mostruosità ma resta che il gioco può essere improntato pur sempre – boss a parte – sull’azione sneaky piuttosto che sulla carneficina a tutti i costi e che qualche vago elemento pseudo RPG rimane. Cosi si avranno a disposizione pistola, fucile e, soprattutto, i sapienti pugnazzi di Chris e si arricchirà il tutto con i RAMROD, specifici proiettili che permettono di affrontare i nemici più ostici, quelli il cui tasso di rigenerazione è troppo elevato: un colpo di RAMROD – che rilascia tossine in grado di distruggere la membrana cellulare responsabile della rigenerazione – e poi le classiche munizioni funzioneranno nuovamente. Accanto alle armi, la protezione costituita da maschere sempre più efficaci costituisce l’altra novità: da quella standard, a quella con filtro per la difesa contro il gas venefico, a quella con visore notturno. Rimane qualche semplice enigma – per lo più raccolta di chiavi –, qualche collezionabile – le stesse monete di RE7 – mentre il quadro statistiche si arricchisce di una barra che indica la percentuale di ossigeno che può rigenerarsi automaticamente oppure, in altri casi, abbisognare di contatto con apposite bombole. 

End Of Zoe, che dovrebbe essere più tradizionale, finisce per non essere poi molto diverso. Le armi sono severi pugnazzi ben impostati da parte di Joe, zio di Zoe, pali appuntititi facilmente trovabili nell’ambiente paludoso e qualche bomba peraltro molto utile in alcuni ambienti; infine il gauntlet elettrico, cortese omaggio della Umbrella, necessario per sconfiggere il Boss finale e con possibilità di caricare il colpo per renderlo più letale. Piacciono i nemici con particolare accento sui coccodrilli mutati che infesteranno le paludi in cui di frequente si dovrà gettare il povero Joe e unici a resistere ai suoi amorevoli ceffoni; al posto delle monete saranno collezionabili degli idoli di pugile che avranno anche l’effetto, qualora equipaggiati, di aumentare l’efficacia dei pugni. 



Ma è soprattutto a livello di storia che le cose si fanno interessanti. Innanzitutto Not A Hero parte dal momento in cui Chris salva Ethan e si immerge poi nell’orrore al fine di affrontare l’ultimo sopravvissuto della famiglia Baker, il degenere Lucas. Via ogni dubbio: è Chris Redfield e scende da un elicottero della Umbrella in quanto la stessa organizzazione, per fare ammenda del suo passato, è stata riconvertita in Milizia Privata e coopera con la BSSA al fine di eliminare tutte le organizzazioni che sviluppano o commerciale armi bio-organiche. Lucas si scopre essere sempre stato in contatto con la Connections, organizzazione piuttosto misteriosa che aveva utilizzato la dimora dei Baker proprio per testare il Virus E (con ogni probabilità abbreviativo di Evelyn) al fine di venderlo poi nel mercato nero; il figlio dei Baker redigeva ed inviava costanti rapporti, uno dei quali, relativo probabilmente ai test su Evelyn o forse ancora di più sulla nonna in carrozzina di RE7, può essere consultato per intero in uno dei pochi file presenti nel gioco assieme alle foto con nomi in codice tutti i Mutamicenti del gioco. E il soggetto invecchiava rapidamente salvo poi arrestare la sua vetustà grazie alla Necrotossina E; inoltre creava Molded come se fosse la cosa più semplice del mondo. 

Non molto da rilevare invece relativamente ad End of Zoe. Si parte presupponendo che Ethan scelga di dare l’antidoto a Mia – anche perché, in caso contrario, Zoe morirebbe pochi attimi dopo – il che porta Evelyn a decidere di “cristallizzare” Zoe; in suo soccorso arriva però zio Joe, fratello di Jack e Hillibilly irriducibile la cui epicità è a dir poco ammorbante. No, cioè: uno che si fa strada con le sole mani tra mostri e coccodrilli merita rispetto; uno che poi stende il fratello mutato con pugnazzi elettrici ancora di più. Interessante appare la descrizione degli effetti del VIRUS E su Jack: attiverebbe un enzima simile alla Telomerasi che causa un’anormale rigenerazione dei tessuti; tuttavia le cellule raggiungerebbero il limite di Hayflick con conseguente crollo della struttura intracellulare e quindi squamazione che rende i soggetti simili al fango. L’effetto rigenerante sarebbe tuttavia avvenuto sul solo Jack avvertendosi che in soggetti diversi il VIRUS E provoca fenomeni diversi. Ad ogni modo si finisce con Zoe sana e salva grazie al siero che parla con Ethan e lo ringrazia per averla salvata come da promessa fatta; forse le sfugge il piccolo particolare che sono stati lo zio e la Umbrella a farlo e che il prode Ethan non si è nemmeno mai visto. 


In conclusione rimane una domanda aperta: chi è la voce che guida Chris in Not A Hero? La doppiatrice sul suo profilo Twitter si è fatta sfuggire il nome di Veronica. Nome che era stato – vai a memoria – visto una sola volta nella serie in occasione di Code Veronica. 


Nient’altro da aggiungere: due buoni DLC della durata di un’ora un’ora e mezza ciascuno, sicuramente consigliati.

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