sabato 16 dicembre 2017

Saw Legacy: ritorno al classico



Saw Legacy (Jigsaw) è un film del 2017 diretto da Michael e Peter Spierig ed è l'ottava incarnazione di un brand che hai avuto modo di esaminare proprio in questo bloggettino, qui.

L’hai visto e devi dire che…è estremamente classico riprendendo i temi cari ai vecchi Saw senza guizzi particolarmente innovativi; persino la data di uscita è quella tradizionale di Halloween 2017. 



Il film dura circa 1 ora e 25 minuti, tempo più che giusto per mantenere veloce l’azione e per riuscire a tenere attaccato allo schermo lo spettatore senza cali di attenzione. 



A maggior ragione se poi in questo tempo si mixano tutte le componenti che hanno reso il brand famoso tanto da renderlo uno dei migliori thriller-horror del precedente decennio. Una formula ormai testata e vincente fin dal 2004 le cui principali componenti sono le seguenti. 

In primis la struttura stessa della trama che mostra due diverse prospettive: quella del Saw di questa pellicola e delle sue cavie per il “gioco” e quella della polizia che investiga. All’interno di questo schema collaudato si inseriscono, durante le varie prove, i flashback sulla vita dei personaggi che chiariscono i loro peccati ed il loro bisogno di ammissione e redenzione secondo Saw. 

In secondo luogo, le torture di Saw rispondono pur sempre alla legge del contrappasso in senso lato presentando un’esecuzione materiale tipica delle pellicole precedenti. Marchingegni sofisticati quanto a concezione ma realizzati con componenti piuttosto “comuni” e non nobili come seghe, catene, cavi metallici taglienti, siringhe; accompagnati da un interessante tritacarne centrifugo che sarebbe stato ideato da Kramer prima addirittura del “gioco” del primo film ma poi mai utilizzato e da un moderno bisturi laser in accordo con la professione del nuovo killer. 

Si scopre che la fattoria utilizzata come scenario del gioco è l’allevamento di maiali di proprietà della famiglia della ex moglie di Kramer – Jill Tuck – e che era stata smantellata a seguito di un’epidemia; il che giustifica la presenza in alcune scene dell’arcinota testa di maiale – in particolare nel flashback di Kramer che attacca una delle partecipanti al “gioco”; i fatti si svolgono infatti 10 anni dopo la morte del Saw originale -. Interessante che, come tradizione, il gioco presenti vaghi elementi da gioco di ruolo con enigmi in chiavi e combinazioni da individuare e utilizzare per accedere alle stanze successive; dal lato dei detective appaiono un sito internet per ammiratori di Saw – Jigsawrules.com, parecchio frequentato da una delle protagoniste che, come passatempo, decide pure di allestire un proprio laboratorio ricostruendo alcuni strumenti di tortura dell’Enigmista - e una chiavetta USB – al posto delle consuete microcassette – nel corpo delle vittime. 


La trama presenta poi le classiche rivelazioni, i colpi di scena che riallacciano tutti i personaggi alla trama generale del film, permettendo cosi di ricomporre i pezzi del puzzle; accanto ad essi si trovano pure i riferimenti ai film precedenti per connetterne logicamente gli accadimenti. 

Come ultimo punto, il film non lesina scene gore e splatter esplicite: alle consuete siringhe che infilzano il collo della malcapitata, all’autopsia che rivela il volto completamente sciolto della vittima, allo stritolamento della gamba e suo successivo taglio in pezzi con filo metallico, si aggiunge un delicatissimo e finissimo taglio della testa con bisturi laser il cui risultato finale richiama moltissimo i mostri di Resident Evil. 

In conclusione un buon film per i cultori del brand che vi possono ritrovare tutti i punti che ne decretarono il successo a metà anni ‘2000. Non sorprende quindi che, nel primo week-end di programmazione negli Stati Uniti, si sia posizionato al primo posto con un incasso di 16,25 milioni di dollari, nonostante la critica non ne abbia certo tessuto poi le lodi. 


E’ tutto…fino al prossimo “gioco”.

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