sabato 9 dicembre 2017

The Butterfly Effect 3 - Revelations: buona la terza con qualche differenza



Dato che avevi visto The Butterfly Effect e The Butterfly Effect II, hai seguito la semplice regola per cui non c'è 2 senza 3 e hai visionato pure The Butterfly Effect III - Revelations, film di fantascienza drammatico del 2009 diretto da Seth Grossman.

Dal titolo stesso ti aspettavi subito una serie di rivelazioni sul potere, le sue origini, le sue dinamiche: per nulla. Però, e questo è sicuramente un pregio, aggiunge al secondo capitolo - il più deboluccio della saga, non a caso ci hai scritto pochino perchè non v'era molto da dire - una componente thriller che hai apprezzato, riuscendo anche a piazzarci il colpo di scena che, per quanto abbastanza prevedibile, è comunque apprezzato; in più, altro particolare per nulla risibile, lascia un finale piuttosto criptico su cui non mancherai di spendere qualche parola. Poco altro, se non che utilizza il comodo espediente della scena di sesso senza particolare importanza per la trama ma solo una volta e decisamente si abbandona a qualche scena gore in più. 

Ed ora, per l'ultima volta, prepararsi al salto. 


Il potere del protagonista: qualcosa di diverso

Nel primo film il buon Evan non saltava fisicamente bensì si impossessava della coscienza del se stesso del tempo in cui andava, provocandogli così dei vuoti di memoria. Nel secondo invece Nick si reca nel passato col proprio corpo. In questa terza installazione la situazione non è affatto chiara anche se, grazie al prode Goldburg, qualche spiegazione viene fornita. 

Innanzitutto, a differenza di quanto accade con i colleghi, Sam salta partendo immerso in una vasca con ghiaccio e venendo monitorato da sensori - tipo quelli per l'elettrocardiogramma, per capirci - alla presenza di un supervisore che è la sorella Jenna. Ciò corrisponde ad una delle due regole per i salti cosi come enunciate da Goldburg, fantastico professore emerito in droghe varie con camicie hawaiane che nemmeno Baywatch; la seconda è che non si deve mai esercitare il proprio potere per modificare il proprio passato. Sempre lui poi aggiunge pure che saltare due volte nello stesso punto nel tempo comporta una bella frittura del cervello che non è in grado di gestire le "sovrapposizioni" - nell'originale inglese si parla di "Overlapping" - e sbrocca; più volte poi fa intuire che il salto deve essere accompagnato all'inerzia. In altri termini bisogna semplicemente osservare e non interagire; risolve i dubbi di coscienza di Sam dicendogli che non salvare qualcuno non equivale ad ucciderlo e raccomandandogli di "vivere per il momento" - piazzandoci un bel "Carpe Diem" latino, perchè il latino fa sempre figo -. 

Sam non ha bisogno di alcun trigger fisico particolare: spariscono diari, foto, filmini perchè gli basta soltanto aver in testa data e luogo in cui viaggiare. E, naturalmente, delle regole elencate non ne rispetta manco mezza oltre a mostrare - con il suo ultimo salto - che non gli è affatto necessario essere immerso in una vasca gelata.

Delle origini del potere non viene in realtà detto nulla ma si potrebbe - se si desse una particolare interpretazione al finale - presumere che sia ereditario come nei precedenti film. Di certo, a differenza di quanto detto espressamente nel primo film, del potere sono depositarie anche le donne - come la sorella Jenna, in quello che è a tutti gli effetti il colpo di scena del film, dimostra -. 



Degli effetti dello stesso poi c'è da discutere. Ipotizzare che Sam si sposti solo come Evan del primo film non ha molto senso. Innanzitutto perchè si vede chiaramente che il protagonista è lo stesso nei vari punti in cui salta: a parte nell'ultimo salto in cui agisce davvero il suo io bambino, in tutti gli altri non è più giovane o altrimenti diverso. In secondo luogo perchè qui non salta solo dove vi sono dei vuoti di memoria dei suoi alter ego del passato: l'idea è che possa farlo praticamente in qualunque punto nel passato. Se si dicesse che egli si limita a prendere controllo mentale del suo alter ego allora si dovrebbe ammettere che ha parecchia fortuna, nel senso che questi è sempre vicino a dove vuole andare e comunque non viene mai distolto dalla sua vita quotidiana che potrebbe implicare relazione interpersonale. Perchè attenzione che se la regola è quella di limitarsi ad osservare per non causare sconvolgimenti, anche il semplice mancare del Sam di quel preciso momento dal posto di lavoro dove sarebbe normalmente stato oppure il semplice mancato "ciao" al vicino di casa o all'amico per strada causerebbero variazioni. D'altro canto la semplice teoria del "si sposta fisicamente" come fa Nick del secondo film non regge causa ultimo salto di cui hai già parlato. Per questo motivo ti trovi costretto ad ammettere che Sam riunisce in sè le facoltà dei due predecessori e possa persino scegliere quale usare.

Altro particolare null'affatto secondario, qui ci sono ben due viaggiatori nel tempo. La regola che il film sembra suggerire è che ciascuno ricordi solo i mutamenti da lui creati. Non si vedono poi, nei ritorni dai salti, fenomeni di doloroso assestamento della memoria come nei due precedenti film.

La timeline del film

Usando il consueto schema già rodato nel post relativo al secondo film, eccola: 



Non la vuoi discutere più di tanto perchè preferisci invece allargare leggermente la prospettiva grazie ad un interessantissimo post che hai trovato in Internet. L'autore originario ti scuserà perchè hai trovato solo un quote in un differente forum. Parti dallo schema che hai preparato in accordo con le indicazioni.


"Nella timeline originaria (la numero 1 dello schema), Jenna muore nell'incendio da bambina e quindi non cresce mai e non uccide nessuno. Sam rimane ossessionato per la morte della sorella e non ha un granchè di vita privata.
Nella timeline 2 Sam torna indietro nel tempo e salva la sorella dalle fiamme; Jenna segretamente diviene ossessionata dal fratello. Rebecca, fidanzata dichiarata di Sam, lo tradisce e Jenna vede come questo gli rovini la vita; quindi in futuro viaggia e torna indietro per uccidere la fidanzata infedele originando la timeline 3. Questa timeline viene creata dopo che Sam ha viaggiato per salvare Jenna bambina ma prima che egli ritorni da quel viaggio: pertanto quando lo fa si trova in una linea temporale in cui Jenna è viva ma Rebecca morta. Detto in termini semplici: anzichè tornare nella timeline 2, ritorna nella timeline 3.
In questa timeline Sam non ha ricordi della precedente timeline dove Rebecca era viva; solo sua sorella lo ricorda - ed ecco la regola secondo cui il cambiamento nel passato viene ricordato solo dal viaggiatore nel tempo che lo ha provocato -.
Anni dopo Jenna aiuta Sam con i suoi salti per la polizia. Questa Timeline 3 è quella in cui si vede iniziare il film. Sam non ha granchè di vita sociale a parte aiutare Jenna e di sicuro si è dimenticato da tempo della morte di Rebecca. A questo punto però incontra Elizabeth - sorella di Rebecca - e allafine accetta di saltare indietro per capire chi l'avesse uccisa - qui è condannato a morte Lonnie, che peraltro sarebbe scagionato dal diario della stessa Rebecca, prova però inassumibile; crede anzi che l'assassino sia in realtà proprio Sam -. Però Jenna salta nel passato ad un periodo precedente al suo e uccide sia Rebecca che Elizabeth - per impedire il contatto di Sam con Elizabeth nel presente - e crea in questa maniera la timeline 4. Che è quella in cui torna Sam.
Un tempo indefinito dopo i fatti che vediamo nel film Sam si innamora di Anita; Jenna torna indietro e la uccide prima che Sam la possa conoscere, creando così la timeline 5. Sam, non avendo conosciuto Anita, si innamora di almeno altre 5 donne - le vittime totali nel film sono infatti 8 - il ciclo si ripete almeno altre 5 volte, con la creazione di almeno altre 5 timelines - per ragioni di spazio non le hai riportate nello schema e sei saltato direttamente all'ultima che si vede nel film -.
Quando Sam ritorna dal suo viaggio nella timeline 4, finisce direttamente nella timeline 9, dopo che Jenna ha già ucciso altre sette donne in passato per impedirgli di conoscerle e quindi non averne alcun ricordo.
Infine, quando Sam va nel passato nel penultimo salto che si vede nel film, Jenna ha già viaggiato più volte - e non sappiamo da che punto nel futuro di volta in volta lo faccia - ed è completamente impazzita. In altre parole non è la stessa Jenna che si vede nella timeline 3 all'inizio del film.
Solo quando Sam salta indietro per assicurarsi che Jenna muoia nell'incendio - e a dispetto del fatto che salta in un punto in cui era già stato, il che dovrebbe "friggergli" il cervello - vede quale sarebbe stata la sua timeline originale, cioè come si sarebbero svolti i fatti se non avesse intrapreso quel viaggio per salvare la sorella in totale dispregio delle regole che il buon Gouldburg gli aveva spiegato."

Devi dire che questa ricostruzione, pure se non scevra di problemi possibili paradossi, ti piace. Ma dimentica un piccolo particolare su cui torni tra poco. 

Il finale: quale significato?

Ecco un altro punto che ti è piaciuto davvero e per cui ha preferito senz'altro questo film al secondo. 

Sam, dopo aver scoperto che il famigerato Killer di Pontiac altri non è che la sorella Jenna, salta indietro e torna al momento dell'incendio quando era 15enne. Stavolta, anzichè salvarla, blocca la porta della stanza di Jenna che così muore tra le fiamme. Si torna nel presente con Sam felicemente sposato con Elizabeth - non chiedete il perchè proprio lei; poteva essere una qualsiasi delle donne di cui si innamorò - e con figlia cui ha dato il nome di Jenna, come la sorella. I tre si recano a festeggiare il compleanno della piccola con i nonni; Jenna si avvicina al barbecue, prende una Barbie, la brucia e sorride con un ghigno terrificante. 


La prima interpretazione si basa sulla identità del nome: taluno pensa che la piccola Jenna sia una sorta di reincarnazione della sorella e il suo comportamento mostrerebbe come sia deviata quanto la zia. Una sorta di possibile vendetta della sorella nei confronti del fratello per cui, si ricorda, provava un amore deviato oltre quello proprio dei fratelli; oppure uno scherzo del destino che non avrebbe gradito la svolta posta da Sam col suo ultimo viaggio e sarebbe venuto a dimostrare la sua ineluttabilità facendogli procreare un essere tanto deviato quanto la sorella. Questa seconda ipotesi in realtà ha poco senso perchè fu proprio Sam a modificare quello che sarebbe stato il "normale" decorrere degli eventi decidendo di salvare Jenna dall'incendio con un primo viaggio "irregolare"; la prima è molto affascinante ma introduce un concetto - quello di reincarnazione - che pare avulso dal contesto e dalla tematica generale del film. 

Il secondo punto di vista è invece quello che, sebbene non provabile al pari di quello sopra, ti piace di più. Quel gesto sarebbe la vittoria conclusiva della piccola Jenna contro la zia Jenna e il sorriso beffardo starebbe a provarlo. Per poter esistere, infatti, occorre che la zia non abbia mai viaggiato nel tempo ed eliminato la madre Elizabeth; perchè ciò avvenga occorre che sia morta nell'incendio quando il padre Sam aveva 15 anni. E ti piace ancora di più il passo ulteriore che molti fanno. Sarebbe stata proprio la piccola Jenna in occasione di un suo viaggio temporale - si è già detto che, a differenza dei precedenti due film, anche le donne possono aver il potere - ad aver appiccato fuoco alla casa dei nonni per provocare la morte della persona che le avrebbe impedito di esistere. Non è un caso, infatti, che Sam, durante il suo ultimo viaggio in quel momento del tempo e poco prima di chiudere la porta della stanza della sorella, noti pure che l'allarme anti-incendio è stato disattivato: potrebbe di nuovo essere opera di Jenna figlia. Il gesto della bambola bruciata sarebbe perciò il simbolo della vittoria finale e dell'essere riuscita a portare dalla sua parte il padre che prima invece, inconsapevolmente, aveva agito per salvare la zia. 

Non regge proprio a tuo parere invece l'osservazione secondo cui, nel suo ultimo viaggio indietro all'episodio dell'incendio, Sam avrebbe potuto salvare la sorella anzichè farla morire. Si dice che tanto in quella situazione - a differenza della volta in cui salvò la sorella e i genitori morirono - i genitori erano già salvi: si postula che la deviazione mentale dipenda proprio dall'assenza di madre e padre. Non credi: il suo amore morboso e deviato per il fratello deriva dal fatto che Sam è il suo salvatore e tale circostanza si verificherebbe in entrambi i casi comportando comunque la Jenna assassina seriale che il film mostra. 

Conclusioni

Bel film, nettamente migliore del secondo grazie alla componente thriller, al colpo di scena e a qualche scena splatter e in grado di giocarsela col primo - che rimane per te il migliore - pur non potendo contare sull'elemento di novità e sorpresa dei salti temporali. Per chi voglia visionarlo, con sottotitoli italiano ecco l'ultimo salto da compiere.

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